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Il fascino di Susan Sarandon incanta la Calabria: «Un film qui? Bellissima idea»

L’attrice americana ospite del Magna Graecia Film Festival alla Regione per una conferenza stampa: «Mi porterei tutto il vostro olio…»

Pubblicato il: 02/08/2023 – 15:49
Il fascino di Susan Sarandon incanta la Calabria: «Un film qui? Bellissima idea»

CATANZARO «Bellissima idea un film in Calabria». Si è presentata così Susan Sarandon, la leggenda del cinema americano, alla conferenza stampa nella sede della Regione a Catanzaro. La Sarandon è da alcuni giorni nella nostra regione, ospite del “Magna Graecia Film Festival”, che le consegnerà la Colonna d’Oro alla carriera.  Nell’incontro con i giornalisti la Sarandon ha parlato delle bellezze della nostra terra: «Vorrei poter riportare con me tutto l’olio di oliva ma mi è consentito solo il bagaglio a mano e mi sa che me lo dovete spedire», ha detto scherzosamente la Sarandon. Ad affiancarla, il fondatore e direttore del Magna Graecia Film Festival Gianvito Casadonte, il vicepresidente della Regione Giusi Princi, che ha portato i saluti del governatore Roberto Occhiuto, il commissario della Calabria Film Commission Anton Giulio Grande. Casadonte ha lanciato l’idea di un film con la Sarandon in Calabria e l’attrice ha commentato: «Bellissima idea».  
Nel corso della conferenza stampa la Sarandon si è soffermata su alcuni temi che riguardano Hollywood e del suo impegno per i diritti civili e sociali negli States, ma non ha potuto rispondere a domande sui suoi film passati e futuri perché al momento a Hollywood è in atto uno sciopero.

«Hollywood è impegnata solo a fare soldi»

«Hollywood non è politica, Hollywood è impegnata soltanto a fare soldi e l’unica cosa che puoi fare per non disturbare Hollywood è invecchiare, ingrassare, fare film che non fanno soldi», ha esordito in conferenza stampa la Sarandon. «In passato – ha sostenuto ai tempi di Bette Davis ci sono state attrici che hanno combattuto contro il sistema dei contratti imposto dagli studios. Ai tempi della ‘lista nera’ le persone che si sono espresse e impegnate contro il fascismo negli Stati Uniti, contro Mc Carthy sono state punite, non potevano lavorare e ancora oggi è molto difficile esprimersi contro questo sistema, i sistemi che sono in vigore, perché Hollywood è capitalismo e oggi più che mai è concentrata sul controllo, da parte delle corporation e delle grandi aziende, dei media e dei contenuti. Per me fonti di grande ispirazione sono state Jane Fonda, Vanessa Redgrave, però quando ho cominciato la mia carriera non mi vedevo certo come una persona che potevo esprimere certe opinioni. Quello che sta accadendo oggi negli Stati Uniti – ha proseguito l’attrice di “Thelma e Louise” – è estremamente importante, ci sono i sindacati che si esprimono, non sono solo gli attori o gli sceneggiatori, ma ci sono gli insegnamenti, gli infermieri, i lavoratori del fast food, gli autisti, i ferrovieri, perché ormai il divario tra i ricchi e poveri è diventato talmente tanto estremo e profondo che non è più possibile riuscire a sopravvivere. Oggi i nostri contratti sono scaduti ma non è possibile seguire quello che è stato finora perché il business è cambiato ma i nostri contratti non lo sono e rispettano un modello di business che è precedente allo streaming, è precedente all’intelligenza artificiale, e non è più possibile andare avanti così perché oggi la maggior parte degli attori – non guardiamo a quelli che sono al top – il 90% ancora non dispone di un’assistenza sanitaria. Questo è un altro grand problema degli Stati. Quindi oggi più che mai gli attori al top devono mostrare la loro solidarietà per tutti gli altri. E ancora: «Questo sciopero ha raggiunto un punto di svolta estremamente importante per la nostra industria. Bob Iger, il capo della Disney, ha detto – ha rilevato la Sarandon – che resisteremo fino a quando le persone non cominceranno a perdere la propria casa e a morire di fame. Quindi non c’è neanche un inizio, un avvio di trattativa. Quello che stanno cercando di fare è di distruggere vita e la sussistenza stessa delle persone».

«Intelligenza artificiale grande problema»

«Un altro grande problema è rappresentato dall’intellighenzia artificiale», ha poi rimarcato la Sarandon. «Gli studios – ha proseguito – hanno praticamente proposto che gli attori che interpretano in particolare piccole parti si sottopongano a una scansione del proprio copro, in maniera tale che poi gli studios, tramite computer, diventino proprietari del corpo dell’attore e a quel punto non è necessario ingaggiare l’attore e quindi pagarlo per la prestazione. Questo non ha assolutamente alcuna base etica, non è assolutamente possibile utilizzare l’intelligenza artificiale per questo. E tra l’altro l’intelligenza artificiale alimenta il computer dando libri, immagini, voci e questo ovviamente senza alcuna autorizzazione de di conseguenza senza nessun risarcimento. E’ un vero e proprio furto che viene operato da parte dei computer e quindi è qualcosa assolutamente accettabile. Io credo – ha concluso l’attrice americana protagonista di ‘Thelma e Louise’ – che forse l’intelligenza artificiale potrebbe essere utilizzata per sostituire gli amministrarli delegati, mestiere per il quale non è così necessaria l’immaginazione».

«La guerra non riguarda l’Ucraina ma la Russia…»

Un passaggio politico la Sarandon l’ha riservato al conflitto russo-ucraino, con tanto di critiche alla Nato e agli States. Cinema: Sarandon, a Hollywood cercano di distruggere vita persone. «Qui finisco nei guai… Qui cominciano i problemi. Io sono contro qualsiasi guerra, contro qualsiasi tipo di guerra. Credo che la guerra per procura in Ucraina sia iniziata in realtà molto prima dell’invasione dell’Ucraina stessa, credo che sia partita con la violazione degli accordi di Minsk. La mia sensazione – ha aggiunto la Sarandon – è che la Nato sia fuori controllo, credo che la Nato dovrebbe se non altro cominciare a parlare di diplomazia, in termini diplomatici, cosa che avrebbe già dovuto cominciare a fare mesi fa quando ad aprile gli Stati Uniti rifiutarono un avvio dei negoziati. Credo che la guerra non riguardi, credo che la guerra riguardi la Russia, credo che riguardi il tentativo di indebolire la Russia per i suoi rapporti con la Cina a causa della nostra paura della Cina. Comunque il mio cuore è profondamente spezzato e sofferente nell’assistere alle devastazioni e alle morti che si stanno verificando in Ucraina e in Russia, perché penso che non ci debba essere alcuna guerra, non ci debbano essere combattimenti. D’altra parte – ha rilevato l’attrice americana –  anche il fatto che si continuino a mettere delle basi Nato intono non è possibile che sia una cosa che passi inosservata e sotto silenzia. Penso che si deve incominciare a lavorare con la diplomazia e cercare di porre fine a questa guerra, fine che certo non si può ottenere se si utilizzano le bombe a grappolo, che sono contro la Convenzione di Ginevra».

«Ne “la Mortadella” di Monicelli nessuno parlava con me»

«Posso essere onesta? Parlavano tutti italiano, Nessuno parlava una parola di inglese, nessuno mi rivolgeva la parola, io non sapevo cosa stesse succedendo, non sapevo neanche chi fosse il regista», ha poi detto l Sarandon ricordando la sua esperienza con il registra Mario Monicelli nel film “La Mortadella” del 1971. «Ero completamente all’oscuro di tutto, non ho avuto nessun tipo di rapporto perché – ha aggiunto la Sarandon – non ho avuto nessuno scambio in inglese. C’era Sophia Loren che aveva il suo apparecchio per misurare tutte le luci, la riconobbi da quello. Sapevo chi era lei ma non sapevo altro. All’epoca avevo 21-22 anni e credo che fosse il mio secondo film. Grazie Mario».

«Aiutatemi ad avere la cittadinanza italiana»

Infine, un passaggio molto personale da parte della Sarandon. «Ho cercato e sto continuando a cercare di avere la cittadinanza italiana, purtroppo sono vecchia di due anni, ho due anni di troppo in più, perché quando la legge che consentiva di diventare cittadini per via genitoriale, in questo caso per via materna è uscita quando avevo già due anni. Quindi i miei fratelli lo sono, le mie sorelle sì, io no. Vorrei poter avere la cittadinanza italiana. Sono andata al Consolato a New York, ho tutta la documentazione pronta, se ci fosse qualcuno che mi può aiutare ad avere la cittadinanza ho tutti i documenti. L’ambasciatore mi ha detto: devi andare in Italia, quindi. … Bevo il caffè, tra l’altro ho fatto una figlia con un italiano. Cos’altro posso fare per diventare cittadina?». (c. a.)

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