REGGIO CALABRIA Le associazioni dei Comuni della Locride e della Piana di Gioia Tauro hanno affrontato la problematica relativa alla chiusura della strada Jonio-Tirreno 682 a causa dei lavori di messa in sicurezza e ristrutturazione straordinaria della galleria Limina. «Si tratta – si legge in una nota dei primi cittadini Vincenzo Maesano e Giuseppe Zampogna inviata al presidente della Regione Roberto Occhiuto – di una questione di grande rilevanza che i Sindaci vogliono affrontare con determinazione e senso di responsabilità verso i propri territori e le comunità, in quanto le conseguenze della chiusura sono molteplici e di grande impatto socio-economico. Ciò posto, se i lavori si dovessero, per come annunciato da Anas, protrarre per oltre 20 mesi – con chiusura totale della galleria e deviazione di tutto il traffico su percorsi alternativi come la SP 5 e la SP1 – la situazione sarebbe drammatica, in quanto costringerebbe tutti i centri ad un isolamento totale e ad un ritorno inaccettabile agli anni 60-70 e all’interruzione degli intensi rapporti di interscambio commerciale, culturale e sociale tra le due aree. Ancora, la chiusura congestionerebbe ulteriormente la viabilità della S.S. 106 e dei collegamenti alternativi con disagi e pericoli anche per la sicurezza pubblica».
«Le interlocuzioni con i vertici regionali Anas – che ringraziamo per la competenza e la disponibilità – non sono riuscite a fugare i tanti dubbi che abbiamo più volte evidenziato come rappresentanti locali delle istituzioni e dei cittadini. Improcrastinabilità, durata e organizzazione dei lavori (cronoprogramma e capitolato speciale di appalto) sono tutti aspetti fondamentali per comprendere appieno la problematica e per giungere alla sua risoluzione. La consapevolezza che la condizione generale dei servizi pubblici del nostro comprensorio vive da decenni una crisi, consente di affermare che la chiusura al traffico per così lungo tempo della SS 682 rischia di innescare dinamiche irreversibili e per questo è imprescindibile evidenziare al Governo Nazionale che la questione viabilità penalizza ulteriormente altri settori pubblici, già fragili, quali sanità, scuola, trasporti pubblici e, in generale, lo sviluppo economico-sociale di un territorio vasto e complicato. Per questi motivi, affrontare una situazione eccezionale e straordinaria è necessario e richiede mezzi e risorse, economiche e organizzative, speciali che da un lato siano in grado di risolvere la problematica nel più breve tempo possibile, dall’altro siano capaci di contemperare le complesse e negative conseguenze per le comunità e i territori coinvolti.
I sindaci dei due comprensori, dopo aver ascoltato rappresentanti regionali, e della città metropolitana, all’unanimità hanno deciso di chiedere un incontro al Governatore della Regione Calabria Roberto Occhiuto affinché «la questione venga affrontata dinnanzi al Governo Nazionale che deve assumersi l’onere di salvaguardare il territorio e i cittadini con misure straordinarie. Infatti, si ritiene che il nostro Governatore abbia l’autorevolezza e la credibilità, unitamente ai sindaci, per portare sul tavolo romano la questione viabilità del territorio della Città Metropolitana di Reggio Calabria, di cui la SS 682 è un asse fondamentale e le altre arterie (SP 1, SP 2 e SP 5) rappresentano le possibili alternative.»
Inoltre i sindaci chiedono al governatore di «costituire un tavolo tecnico permanente che preveda la partecipazione oltre che della regione Calabria, della città metropolitana di Reggio Calabria, dei sindaci dei comprensori con il coinvolgimento delle categorie socio produttive dell’intero territorio reggino. Il tavolo è indispensabile per programmare lo sviluppo viario di entrambe le aree e di tutto il comprensorio metropolitano all’interno con la creazione di strade moderne e sicure in linea anche con lo sviluppo della Rete transeuropea TEN-T. Riteniamo – conclude la nota dei sindaci della Locride e della Pina – che oggi più che mai che questa questione venga affrontata con la giusta determinazione con una unita di intenti di tutto il popolo della Città Metropolitana di Reggio Calabria».
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