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Ragazzino rapito da quattro banditi per estorcere denaro allo zio. L’incubo a Vibo Valentia

Intervento di Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza. Uno degli arrestati è accusato di essere uno scafista

Pubblicato il: 02/09/2023 – 12:12
Ragazzino rapito da quattro banditi per estorcere denaro allo zio. L’incubo a Vibo Valentia

VIBO VALENTIA Un incubo finito grazie all’intervento delle forze dell’ordine. Un rapimento a scopo di estorsione durato poche ore, con un minore trattenuto da quattro malviventi per costringere suo zio a scucire del denaro. Il 29 agosto, agenti della Polizia di Stato, insieme a militari dei Carabinieri e della Guardia di Finanza – sotto la direzione delle Procure di Vibo Valentia e di quella per i minorenni di Catanzaro – hanno tratto in arresto 4 soggetti di nazionalità straniera per i reati di sequestro di persona a scopo di estorsione. Uno degli arrestati è anche ritenuto responsabile di condotte illecite di trasporto di stranieri all’interno dello Stato italiano poste in essere al fine di favorire e realizzare l’ingresso illegale in Italia.

Il rapimento del ragazzino e la minaccia allo zio

Questi i fatti. Alle 18 circa del 29 agosto, gli agenti della Squadra volante sono intervenuti in località Porto Salvo assieme a militari della Guardia di Finanza e dei Carabinieri. Sul numero di emergenza, infatti, era giunta una richiesta di intervento per una situazione che vedeva coinvolto un soggetto minorenne, di nazionalità straniera, rapito da altri connazionali. I militari della Guardia di Finanza – primi ad intervenire – hanno accertato che il ragazzino era stato sequestrato da quattro connazionali, di cui due minorenni, che in precedenza avevano cercato di estorcere allo zio di questi del denaro, minacciandolo che, senza la corresponsione di quanto domandato, non avrebbe più rivisto il nipotino. Nella circostanza, lo zio, riuscendo a sottrarsi alla richiesta, fuggiva per invocare l’intervento delle forze dell’ordine e nel contempo notava che il nipote minore era stato trattenuto contro la sua volontà e costretto a sottostare all’autorità degli stessi, che lo trascinavano con forza senza risparmiargli violenze fisiche. 

Responsabili intercettati dopo due ore

La veicolazione immediata di queste informazioni ha consentito l’impiego di tutte le risorse disponibili delle tre forze di polizia, la cui sinergia ha portato a un positivo epilogo della vicenda. Infatti, dopo circa due ore, i militari della Guardia di Finanza hanno intercettato i responsabili e, lì in ausilio, sono arrivati anche Polizia e Carabinieri. Gli operatori intervenuti sono stati subito ringraziati dal minore che, nel vederli sul posto, si è diretto verso di loro per un abbraccio liberatorio. Tuttavia, in questi concitati momenti, uno dei quattro rapitori è riuscito a dileguarsi facendo perdere le proprie tracce. Le parti coinvolte sono state immediatamente condotte in Questura per una puntuale ricostruzione della vicenda, dove la Squadra mobile insieme a Carabinieri e Guardia di Finanza ha ricostruito l’esatta dinamica dei fatti, giungendo a collocare l’evento delittuoso in una più ampia attività di polizia giudiziaria. 

Uno dei quattro arrestati è un presunto scafista

Infatti, uno dei quattro arrestati, all’esito dell’attività investigativa, è risultato figurare quale autore di un’attività di trasporto illecito di esseri umani che nell’attuale fase trovano ospitalità presso hub di Porto Salvo, giunti domenica 27 ago scorso a bordo della Ong “Ocean Viking”.
In particolare, il soggetto è stato individuato come “scafista” e, pertanto, gli è stato contestato anche il relativo reato di tratta clandestina di condotte illecite di trasporto di stranieri all’interno dello Stato italiano. Parallelamente le tre forze di polizia non hanno fatto mancare il proprio apporto all’attività di ricerca del quarto soggetto fuggito, la cui fuga è terminata poco dopo la mezzanotte, quando è stato intercettato da un’auto civetta della Squadra Mobile.

Arresti convalidati

Informate nell’immediatezza le due Procure della Repubblica competenti, quella di Vibo Valentia e quella di Catanzaro per i minorenni, hanno disposto che i soggetti arrestati – ritenuti responsabili del grave reato di sequestro di persona a scopo di estorsione e per uno di loro anche per condotte agevolatrici dell’immigrazione clandestina – venissero associati agli istituti di custodia in relazione alla loro età (casa circondariale di Vibo Valentia e all’istituto penale per minorenni di Catanzaro). 
Lo sforzo investigativo, coordinato dalle Procure della Repubblica di rispettiva competenza, ha resistito al primo vaglio in sede di convalida degli arresti, celebrate presso i Tribunali di Vibo Valentia per i maggiorenni e di Catanzaro per i due minorenni, all’esito dei quali tre dei quattro soggetti si trovano ancora ristretti in vinculis nelle rispettive strutture carcerarie.

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