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La Fenice Amaranto, Ripepi: «La scelta di Brunetti è stata politica, le carte lo dimostrano»

Conferenza stampa oggi a Reggio del consigliere comunale e presidente della Commissione controllo e Garanzia: «Umiliati tifosi e città»

Pubblicato il: 22/09/2023 – 14:29
La Fenice Amaranto, Ripepi: «La scelta di Brunetti è stata politica, le carte lo dimostrano»

REGGIO CALABRIA «La Città e i tifosi sono stati umiliati. Brunetti, prima di pensare alla città ed ai tifosi, ha pensato agli interessi della sua parte politica e per questo ha eliminato lo scomodo soggetto economico-politico Bandecchi scegliendo La Fenice Amaranto Asd. È come aver affidato la Reggina alla concessionaria della Fiat di Catania, piuttosto che ad Agnelli. La cosa più importante, comunque, è che la società si sia regolarmente iscritta al campionato di serie D; l’azione di trasparenza del Consigliere Ripepi sulle scelte di Brunetti, infatti, non inficerà in alcun modo la partecipazione della squadra amaranto al campionato, come falsamente divulgato da alcuni delatori». A dirlo in una nota è consigliere comunale e presidente della Commissione controllo e Garanzia Massimo Ripepi.
A tal proposito, oggi a Palazzo San Giorgio si è tenuta la conferenza stampa dal titolo “Carta Canta” del consigliere che ha voluto evidenziare come la scelta del sindaco f.f. Paolo Brunetti, di affidare la Reggina alla Fenice Amaranto, sia stata una decisione politica  «lontana dall’oggettività e dai consigli dati dagli stessi commercialisti, i quali suggerivano di procedere con un approfondimento patrimoniale e finanziario delle società proponenti che si sarebbe potuto effettuare in pochi minuti. Ma Brunetti non ne ha voluto sapere perché, probabilmente, la decisione l’aveva già presa».

La conferenza stampa di Ripepi

Così ha esordito Ripepi: «Ho indetto questa conferenza stampa perché la scelta del sindaco f.f. Paolo Brunetti, è stata una decisione politica. Sono le carte a confermarlo: il giudizio dei tecnici commercialisti è stato quello di fare un approfondimento patrimoniale e finanziario delle società e dei loro membri prima della scelta. Giudizio però non preso in considerazione dal sindaco ad interim. L’unico commissario a dare un’opinione favorevole alla Fenice Amaranto è stato il presidente del Coni, l’avvocato Condipodaro, notoriamente di sinistra e grande esperto di baseball. I commercialisti sono stati chiari e, collegialmente, hanno espresso la loro posizione secondo cui i business plans sono aleatori mentre ciò che conta davvero sono le risorse finanziarie ed economiche dei soggetti della società. Hanno, peraltro, sottolineato che entrambe le società erano per loro equivalenti poiché, per poter valutare la migliore, necessitava distinguere chi avesse la migliore solidità economica e quindi analizzare i bilanci della società e la dichiarazione dei redditi dei loro membri. Brunetti non l’ha fatto e questo conferma come la sua sia stata una scelta politica. L’amministrazione non voleva un soggetto politico come Bandecchi tra i piedi: hanno sacrificato la Reggina per i loro scopi politici. Come sempre». Il Consigliere Ripepi ha poi spiegato che, dopo aver ricevuto gli atti (tra cui le proposte delle società e la comunicazione di Brunetti alla federazione) lo scorso venerdì, ha ravvisato la mancanza, tra questi, degli atti amministrativi più importanti ovvero i verbali della Commissione, e per questo ha deciso di chiamare i Carabinieri: «C’è stato molto ostruzionismo. Ho richiesto i verbali della commissione ma l’avvocato Mauro Segreteria Generale f.f. mi ha risposto che aveva solo i documenti che già mi erano stati consegnati e che il resto degli eventuali altri documenti me li avrebbe trasmessi il Rup una volta rientrato dalle ferie (documenti tra l’altro neanche protocollati). Perciò ho contattato i Carabinieri per cristallizzare il momento. Solo ieri, dopo un’ulteriore richiesta di accesso agli atti, mi hanno consegnato ciò che mancava, contravvenendo al comunicato di Brunetti uscito sui giornali lo scorso venerdì, nel quale il sindaco ff dichiarava di aver già provveduto a consegnarmi tutti i documenti, quando invece tutti non erano».
«All’interno delle carte abbiamo trovato delle forti anomalie che saranno oggetto di un supplemento all’esposto già da me presentato ai carabinieri – il presidente della Commissione Controllo e Garanza ha continuato -. Verbali non protocollati e quindi non presenti nella piattaforma Auriga, orari non coincidenti, verbali non firmati da parte di tutti i membri della commissione ma solo da Brunetti e dal RUP Barreca, come invece fatto dal Comune di Bari in analoga manifestazione d’interesse dove tutti i commissari hanno firmato il verbale. Ed ancora, nel verbale redatto dai commercialisti, risulta come orario di chiusura della seduta le ore 11:15 mentre nel verbale del Comune, nello stesso giorno, i commercialisti risultano presenti nella Commissione a Palazzo San Giorgio alle ore 11:00. Stranamente il verbale dei commercialisti datato giorno 08 settembre, viene trasmesso venerdì sera alle ore 19 solo dopo che ho chiamato i carabinieri. Ecco, ci sono numerosi interrogativi e forti discrasie tra ciò che ha detto Brunetti in conferenza stampa e ciò che è scritto nelle carte». Ripepi ha poi concluso annunciando che nei prossimi giorni l’amministrazione comunale dovrà rispondere di tali discordanze in Commissione Controllo e Garanzia: «Ora abbiamo la certezza che la scelta è stata politica. La prosecuzione e la fine di questa storia sarà la prossima settimana con la convocazione della Commissione Controllo e Garanzia in seduta pubblica dai consiglieri comunali di fronte ai tifosi, ai cittadini ed alla stampa, dove tutte le carte saranno valutate e il sindaco f.f. Paolo Brunetti sarà chiamato a chiarire ogni dubbio». «Da consigliere comunale se vedo che qualcosa non va devo denunciare. Dopodiché, rimetto tutto nelle mani delle autorità giudiziarie. Faccio il mio dovere e cerco anche di sensibilizzare i cittadini al fine di fare trasparenza in un’Amministrazione che è tutto fuorché limpida. Per salvare la nostra Rheggio dobbiamo partire dalla legalità e dalla trasparenza molto sbandierate e pochissimo praticate».

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