Matteo Messina Denaro, il boss di Cosa nostra scomparso nei giorni scorsi, è al centro della prima puntata dell’approfondimento “Lettera R”, appuntamento settimanale che andrà in onda dopo il tg delle 14,20. Il docente dell’Università della Calabria Giancarlo Costabile traccia un profilo di quello che è stato definito il “capo dei capi”, «un boss spietato tra i mafiosi di primo piano dell’ala stragista di Cosa Nostra». E spiega perché decide di «collocarlo all’interno di questo spazio di parole ribelli e disobbedienti, parole libere».
«Messina Denaro – evidenzia Costabile – rappresenta, forse meglio di altri capi mafia, il cammino evolutivo del sistema mafioso». L’affermazione si ricollega al testo del sociologo calabrese Pino Arlacchi, “La mafia imprenditrice”, pubblicato 40 anni fa. Dietro Messina Denaro si nasconde un impero che spazia dai supermercati ai villaggi turistici per sconfinare nel campo delle energie cosiddette alternative. «Quindi 40 anni dopo quella profezia – continua il docente che curerà lo spazio in onda su “L’altro Corriere Tv”, al canale 75 del digitale terreste – le intuizioni di Pino Arlacchi trovavano compimento». Non si chiuderà, invece, il cerchio sui misteri che Messina Denaro porterà purtroppo nella tomba. Misteri sui quali probabilmente si gioca una parte fondamentale non soltanto della storia delle organizzazioni criminali, ma della storia sociale, politica, economica di questo paese.
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