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Gratteri: «Per anni ho mangiato pane e veleno ma ho avuto spalle larghe e nervi di acciaio» – VIDEO

Il procuratore di Catanzaro saluta la Calabria prima di andare a Napoli: «Conosco bene i poteri forti»

Pubblicato il: 18/10/2023 – 16:48
Gratteri: «Per anni ho mangiato pane e veleno ma ho avuto spalle larghe e nervi di acciaio» – VIDEO

CATANZARO «Chi mi conosce ormai da tantissimi anni sa che io ho sempre lavorato col codice in mano. Non ho mai guardato in faccia le persone per capire cosa bisognava fare o meno». Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, parlando con i giornalisti a margine della cerimonia di saluto prima di insediarsi alla guida della Procura di Napoli. Gratteri ha poi aggiunto: «Non ho avuto problemi, conosco bene i poteri forti, la massoneria deviata. So cosa sono gli sgambetti, io per tanti anni ho mangiato pane e veleno. So perfettamente da dove hanno cercato, cercano e cercheranno di dare botte. Io in questi anni ho avuto spalle larghe e nervi d’acciaio, non ho mai fatto falli di reazione, sono stato provocato tantissime volte, anche in modo rozzo e scomposto,  appositamente pur di farmi perdere la pazienza. Non l’ho persa, molte volte ho sorriso e – ha concluso Gratteri – ho pensato poveretti».

«Ci sarà sicuramente continuità»

Gratteri ha inoltre osservato che «ormai anche i giovani magistrati, quelli arrivati 5-7 anni fa, hanno acquisito una buona esperienza. E vedo che questi colleghi sono cresciuti, stanno crescendo e quindi ci sarà sicuramente una continuità».  Uno sguardo a ritroso: «Di questo ufficio – ha spiegato Gratteri – mi mancherà tutto perché lo abbiamo costruito noi fisicamente, questo era un convento del ‘400 fatiscente a cui nessuno pensava, salvo un minuto dopo aver letto le affermazioni di un noto avvocato che scrisse che non bisognava fare uffici giudiziari ma un centro culturale, lì ho capito subito che bisognava essere un po’ più determinati in questa città. Per dodici anni è rimasto chiuso: perché non hanno fatto il centro culturale?».

«Abbiamo ridato fiducia alla gente»

Gratteri ha quindi tracciato una sorta di bilancio:  «Noi in questi anni abbiamo lavorato tanto e ottenuti buoni risultati e abbiamo liberato, anche fisicamente, gli spazi. Abbiamo sempre invitato la gente, anche attraverso voi stampa che ci siete stati vicini e che avete creduto in noi e nel nostro sogno di creare una grande Procura. Noi abbiamo semplicemente lavorato, forse i cittadini potevano fare qualcosa in più, certe volte sono scesi in piazza, potevano farlo ancora di più, dovevano avere più coraggio. Forse noi non siamo stati credibili fino in fondo. Però penso che la cosa più importante che abbiamo fatto è stata quella di dare più fiducia alla gente, me ne vado dalla Calabria lasciando l’idea che si può cambiare, che non siamo più l’Africa del nord. Se avessi avuto più magistrati e più forze dell’ordine avrei fatto di più, tante idee investigative non le ho potute realizzare. Ringrazio sempre i vertici delle forze dell’ordine, anche il Ministero della Giustizia che ha mandato personale. C’è stato stato un lavoro di squadra. Abbiamo reso più vivibile il territorio, potevamo fare di più se avessimo avuto più uomini e più mezzi».

«Auguro nervi d’acciaio al mio successore»

In generale – ha aggiunto Gratteri –  «negli incontri con i giovani ho cercato di indurli a studiare e a spiegare anche da un punto economico la non convenienza a delinquere. Miglioramenti ne ho visti, ma forse si poteva fare di più, forse in altri settori del mondo civile potevano prendere più posizione ma ognuno fa quello in cui crede». Infine, una sorta di passaggio di consegne a chi guiderà la Procura di Catanzaro dopo di lui: «Al mio successore auguro che abbia la forza, nervi d’acciaio e spalle larghe perché gestire la Procura di Catanzaro non è facile. Mi auguro che la possa migliorare», ha concluso Gratteri, particolarmente commosso nel corso della cerimonia».

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