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Crotone, il Comune non pagherà la fattura di Akrea per il servizio di sosta regolamentata

Il servizio di cui si chiede il pagamento riguarda il periodo che va dall’1 gennaio 2019 al 30 gennaio 2020

Pubblicato il: 08/11/2023 – 10:35
di Gaetano Megna
Crotone, il Comune non pagherà la fattura di Akrea per il servizio di sosta regolamentata

CROTONE Il Comune di Crotone non pagherà la fattura di 281.336,28 euro che Akrea ha presentato all’ente per il servizio di sosta regolamentata, perché prestata senza il contratto. Nel carteggio, che sta caratterizzando l’attuale confronto tra il Comune proprietario e la società in house, c’è anche la risposta che il dirigente del settore 6, Salvatore Gangemi, dà al consiglio di amministrazione di Akrea relativamente alla richiesta di pagamento della fornitura del servizio di sosta regolamentata. Il servizio di cui si chiede il pagamento riguarda il periodo che va dall’1 gennaio 2019 al 30 gennaio 2020. Nella risposta il dirigente scrive: “Il contratto tra amministrazione comunale ed Akrea risulta scaduto alla data del 31 dicembre 2015 senza che sia intervenuta alcuna proroga espressa da parte dell’amministrazione comunale”. Il rapporto tra il Comune e la società, di sua proprietà, si basa su contratti di prestazioni di attività. Il più importante riguarda il ciclo dei rifiuti per il quale il Comune assegna un budget di 6.700.000 euro all’anno. Tutte le altre attività, che non rientrano nel contratto principale, devono essere regolamentate da altri accordi (contratti) tra le parti. Il pagamento di queste attività avviene previo presentazione di una fattura. Se il servizio viene prestato senza che vi sia un contratto scritto il Comune non può pagare, perché l’Akrea è soggetta a controllo analogo.
Il servizio di sosta regolamentata era stato assegnato all’Akrea che, per l’occasione, aveva acquisto anche una decina di lavoratori. Il contratto, però, secondo quanto scrive il dirigente del Comune, non è stato rinnovato a partire dal 31 dicembre 2015 per cui tutte le richieste di pagamento relative a periodo successivi a questa data non sono state evase. Nella risposta il dirigente del settore 6 evidenzia che “la società ha pertanto continuato a gestire il servizio di sosta regolamentata, peraltro in perdita, sino al 30 gennaio 2020, in assenza di un espresso provvedimento che ne legittimasse l’esecuzione. La natura altamente diseconomica della predetta gestione posta in essere in assenza di contratto legittimante l’esecuzione del servizio è peraltro desumibile dalla determinazione n. 1490 del 25 luglio 2019”. Nella stessa nota il dirigente scrive che “non risultano accertati e dimostrati né l’utilità né l’arricchimento per l’ente per un servizio non essenziale”. Non ci sono, quindi, e non ci saranno versamenti di somme per questo servizio non richiesto e considerato non essenziale per il Comune, che ha poi dismesso l’attività di gestione diretta delle strisce blu esternalizzando il servizio (affidamento ad una società privata). La spesa affrontata per questo servizio, non autorizzato, potrebbe essere attenzionata dalla Corte dei conti. Il problema c’è, ma questo non pregiudica il mantenimento in attività dell’Akrea.

Il futuro di Akrea è incerto

Il vero problema per questa azienda, di proprietà del Comune di Crotone, è rappresentato dal rinnovo del contratto che scade il prossimo 31 dicembre. Ci sono, infatti, difficoltà per concedere la proroga. Questo si intuisce leggendo quello che scrive il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, al Cda di Akera e ai dirigenti del Comune (nota 1 novembre 2023). “Rilevato che la misura di costo di affidamento dei servizi già affidati ad Akrea spa ritenuto idoneo al fine di consentire una degna esecuzione del servizio in condizione di equilibrio economico e finanziario – scrive Voce – deve essere necessariamente predefinita ed indicata dal management di codesta azienda al fine di consentire all’ente di determinarsi in ordine alla sostenibilità finanziaria dell’affidamento nel rispetto delle condizioni economiche sancite dalla vigente normativa settoriale”. In sostanza Voce dice di voler prorogare il servizio, ma a condizione che la cifra del budget rientri nei parametri di economicità previsti dalla normativa attuale. Il prospetto economico presentato dal Cda lo scorso 3 novembre prevede un aumento sostanziale dei costo da 6,7 milioni di euro a più di otto milioni. Tutto il costo delle attività viene scaricato nelle bollette che vengono recapitate all’utenza. La legge dice che i servizi devono essere interamente pagati dai cittadini che sono i beneficiari. In ballo ci sono 105 posti di lavoro.

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