CROTONE C’è voluto l’intervento delle forze dell’ordine per placare la protesta dei lavoratori di Akrea. Tutto si è consumato in apertura della seduta del consiglio comunale tenutosi, in seconda convocazione, oggi pomeriggio. Nella scaletta dell’ordine del giorno non era previsto l’intervento del sindaco, Vincenzo Voce, sulla vicenda di Akrea, la società di proprietà del Comune che da anni si occupa di spazzamento, raccolta e conferimento dei rifiuti negli impianti di lavorazione. Sino ad oggi pomeriggio, del futuro dell’Azienda si era occupato solo la stampa, che ha pubblicato un intenso carteggio che, a partire dalla scorsa primavera, ha caratterizzato il rapporto tra l’amministrazione comunale della città pitagorica e il Consiglio di amministrazione dell’Azienda. Nessuno si aspettava l’intervento del sindaco, considerato che il dibattito sulla situazione di Akrea dovrebbe essere affrontato in una prossima seduta del consiglio comunale, considerate le richieste ufficiali fatte da gruppi di consiglieri. Voce ha chiesto di leggere un documento su cui, secondo il presidente del Consiglio, Mario Megna, non ci sarebbe stato dibattito, perché si trattava di una informativa. Così è stato. Il sindaco ha letto e il dibattito non si è tenuto, ma dai banchi del pubblico, dove erano presenti numerosi lavoratori dell’Azienda, è partita la contestazione contro il sindaco e i consiglieri comunali. La situazione non è, comunque, mai degenerata grazie anche alla mediazione delle forze dell’ordine. La protesta è rientrata anche perché l’amministrazione comunale ha dato la disponibilità ad un incontro con una delegazione di lavoratori. L’incontro è stato fissato per le ore 16 del prossimo lunedì. Il tavolo sarà composto, oltre che dagli amministratori, anche dal Cda di Akrea e da una delegazione di lavoratori.
«Con nota protocollo 92198 del 01.11.2023 indirizzata al presidente del C.d.a. di Akrea e al dirigente del settore ambiente – ha iniziato Voce – questa amministrazione, preso atto della relazione sulla situazione economico – finanziaria di Area inoltrata da Akrea stessa lo scorso 16.10.2023, rappresentando che in ragione dell’imminente scadenza dell’efficacia temporale del contratto di servizio fissata per il prossimo 31.12.2023, codesto consiglio comunale dovesse essere messo in condizione di avviare la procedura finalizzata all’affidamento in house del servizio ai sensi della normativa vigente, ha richiesto ad Akrea di attualizzare i dati di cui alla citata relazione, a quel momento fermi alla data di insediamento del nuovo Cda e di comunicare, a parità di servizi gestiti in base al contratto vigente, il costo annuale dell’affidamento ritenuto idoneo al fine di consentire una corretta esecuzione del servizio in condizione di equilibrio economico e finanziario. Con la stessa nota veniva richiesto al dirigente del settore 6 di verificare la sussistenza delle condizioni di economicità rispetto alla proposta avanzata dalla società nel rispetto della normativa di settore, nonché la relativa sostenibilità finanziaria al fine di avviare il procedimento di affidamento». Il primo passo è stato quello di verificare se era possibile, sulla base della proposta economica da parte di Akrea, di riaffidare l’incarico in house. La risposta non ha rispecchiato l’aspettativa perché «con nota del 03.11.2023 a firma del presidente del Cda di Area acquisita al protocollo dell’ente in data 04.11.2023 veniva comunicato che in base al budget economico per l’anno 2024, emerge un importo base del contratto base del contratto di servizio pari ad € 7.469.769,00 oltre Iva, ossia un importo pari ad € 8.216.745,9». Rispetto al budget in scadenza c’era una variazione di circa un milione e mezzo in più. «Nella nota specifica che l’importo è passibile di variazione in aumento in caso di mancato riconoscimento di alcuna “poste incrementative” fra cui risulta il riconoscimento di un importo pari ad € 281.336,28 per l’attività di sosta regolamentata, il cui riconoscimento è invocato da Akrea ma che questo ente non è in condizione di riconoscere», ha continuato a dire Voce, che ha aggiunto «in sostanza, quindi, l’importo base del contratto, ritenuto necessario secondo la società è pari ad € 8.498.082,18». Oltre all’aumento dei costi «in tale comunicazione vengono altresì allegati i dati relativi alla condizione economico finanziaria della società, la quale registra debiti pare ad oltre due milioni di euro». E ancora: «Sempre nella medesima nota si rappresenta la necessità di provvedere al riconoscimento di importi a titolo di rivalutazione monetaria per gli anni 2021, 2022 e 2023».
«Con nota prot. 94240 del 08.11.2023 a firma congiunta del dirigente ad interim del settore 6 del Comune di Crotone e del relativo responsabile di elevata qualificazione, preso atto dell’inoltro di una proposta da parte di Akrea contenente un incremento pari al 22,64% rispetto all’attuale canone riconosciuto, preso atto del contenuto dell’art. 17 del decreto legislativo n. 201 del 2022 a mente del quale il ricorso da parte degli enti locali a società in house ai fini dell’affidamento di servizi pubblici può avvenire in base ad una qualificata motivazione che dia espressamente conto delle ragioni del mancato ricorso al mercato ai fini di una efficiente gestione del servizio, illustrando i benefici per la collettività con riguardo agli investimenti, alla qualità del servizio, ai costi di servizi per gli utenti, all’impatto sulla finanza pubblica nonché ad una serie di obiettivi di rilevanza pubblica avuto riguardo anche ai risultati di pregresse gestioni di servizi n house, allega una analitica relazione resa ai sensi della citata norma in base alla quale emerge che il limite di economicità che può consentire di derogare al regime di libera concorrenza rispetto all’ipotesi dell’affidamento in house non può ritenersi rispettato in base alla proposta rassegnata ad Area».
«In particolare, secondo gli uffici la proposta di Akrea – ha aggiunto Voce – non risulta in linea con il costo medio regionale e con gli esiti della relazione, la quale individua in € 129,50 per abitante il limite per ritenere “economico” il costo dell’affidamento del servizio. Tutto ciò premesso, Al contrario, l’ipotesi paventata da Akrea in uno con i costi attualmente sostenuti per i servizi di smaltimento degli ingombranti, nonché a titolo di oneri per piattaforme RD, per terre di spazzamento, carcasse di animali e carcasse da CRC conduce ad un costo annuo pari ad € 8.946.745,90, ossia ad un costo per abitante pari ad € 153,08. La nota proveniente degli uffici conclude quindi ritenendo che “i canoni annui individuati con il budget trasmesso da Akrea non permettono di valutare positivamente l’ipotesi di affidamento in house, non trovando giustificazione il mancato ricorso al mercato ai fini di garantire un’efficiente gestione del servizio».
Si va verso il superamento dell’Azienda pubblica
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