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Muleo: «Evasione fiscale? Occorre certezza del diritto»

La ricetta del docente dell’Unical per contrastare il fenomeno: «I contribuenti devono sapere che evadere non è conveniente»

Pubblicato il: 12/11/2023 – 13:05
di Roberto De Santo
Muleo: «Evasione fiscale? Occorre certezza del diritto»

RENDE Informazioni più puntuali, regole certe per cittadini ed imprese e un sistema di tassazione “dolce”. È questa la ricetta che Salvatore Muleo, professore ordinario di Diritto tributario nell’Università della Calabria, intravede per migliorare il rapporto con il fisco. Per il docente dell’Unical, per sconfiggere l’evasione occorre che «i contribuenti devono sapere che evadere non è conveniente».

Secondo i dati diffusi anche dalla Cgia di Mestre la Calabria detiene diversi record negativi per tasse non pagate. A cosa è dovuto?
«I dati della Cgia di Mestre sembrano estremamente sintetici e non riportano una suddivisione per imposte. Pertanto è difficile interpretarli. Mi riesce difficile immaginare una regione disallineata dai dati nazionali quanto alle evasioni sulle imposte erariali, visto che gli organi competenti per la verifica (Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza) sono specialisti esperti ed in linea con il resto del Paese. Probabilmente si tratterà di dati relativi ai tributi locali, per i quali la frammentazione in comuni anche con pochissimi abitanti, con bilanci limitatissimi, impedisce un controllo capillare».

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Secondo lei i controlli svolti sul territorio per combattere questi fenomeni sono sufficienti?
«Se si tratta di evasione di tributi locali, nella gran parte dei casi il lavoro da svolgere è presso gli uffici comunali, controllando, con un apposito software, i versamenti effettuati in relazione agli immobili registrati in catasto. Molti Comuni affidano l’accertamento e la riscossione ad agenti esterni, con gare d’appalto. Questi agenti non sempre danno buona prova dell’efficacia e dell’efficienza nel sistema di riscossione né tanto meno in quello del recupero».

Intravede un metodo più pregnante per prevenirli?
«Occorre migliorare l’informazione ai contribuenti in corrispondenza delle diverse scadenze fiscali, per evitare che possano semplicemente dimenticare di effettuare i pagamenti. I contribuenti devono sapere che evadere non è conveniente: con tutti i mezzi di cui dispongono le amministrazioni finanziarie odierne la probabilità di esser “scoperti” è elevatissima e praticamente pari al cento per cento».

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La scelta dei condoni riesce in qualche modo a far recuperare risorse evase nella regione?
«I condoni non sono una soluzione ottimale per il gettito fiscale. Anzi, essi hanno un effetto negativo, poiché ingenerano la speranza che in qualche modo si possa riuscire, se non a non pagare, a pagare poco e dopo. La stagione dei condoni si può considerare conclusa. Serve invece una tassazione dolce. Al contribuente deve esser detto che lascia una parte del tutto, non che subisce un esproprio».

Sono in tanti che denunciano però un sistema di tassazione troppo oppressivo che in un territorio così fragile come quello calabrese rappresenta un ostacolo in più a svolgere attività. È un pensiero che si sente di condividere?
«Il sistema di tassazione non è troppo oppressivo, semmai lo è talvolta la sua non corretta applicazione. Accade che le norme siano poco chiare e che non vi sia certezza del diritto. Gli imprenditori vogliono certezze ed un quadro stabile. Nel diritto tributario questo vuol dire avere a che fare con un’amministrazione finanziaria che non si comporta diversamente da quel che ha detto prima. Troppo spesso si verifica che il legislatore preveda degli incentivi e poi l’amministrazione inserisca troppi ostacoli per poterne di fatto usufruire. Ma questa è una riflessione con riferimento al fenomeno nazionale, non regionale».

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L’istituzione della Zes prevede fiscalità di vantaggio per le imprese che investono nell’area

Cosa è possibile fare per ridurre il carico fiscale nelle aree più deboli come quella calabrese?
«La Zes del sud è già una risposta. Sono convinto, però, che la spinta per gli investimenti non consista solo negli incentivi fiscali. C’è bisogno di un quadro generale affidabile e sereno. La questione non è solo tributaria, anzi da questa prospettiva lo è solo marginalmente». (r.desanto@corrierecal.it)

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