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Tonno rosso illegale, “beccato” a Roma un furgone proveniente dalla Calabria

La Capitaneria di Porto ha sequestrato 270 kg di pesce non tracciato. Era destinato a rivendite e ristoranti della Capitale

Pubblicato il: 15/11/2023 – 21:03
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Tonno rosso illegale, “beccato” a Roma un furgone proveniente dalla Calabria

ROMA Sequestrati su un furgone, a Roma, questa sera, sei esemplari di tonno rosso, per un totale di 270 kg di peso , privi di documentazione sulla tracciabilità. Nel quadro dell’ attività di coordinamento del centro regionale di controllo pesca operante presso la direzione marittima di Civitavecchia, prosegue l’attività di vigilanza sulla filiera della pesca condotta dal personale del servizio operativo della Capitaneria di porto di Roma Fiumicino che, in serata, ha fermato, nel centro di Roma, un furgone refrigerato proveniente dalla Calabria che stava per recapitare a vari punti di rivendita al dettaglio e della ristorazione sei esemplari di tonno rosso non tracciato, essendo privi dei prescritti certificati di cattura, per un quantitativo complessivo di circa 270 kg. Al trasportatore è stata comminata una sanzione amministrativa pecuniaria di 2.670 euro.
L’ operazione, scaturita da una mirata attività di riscontro investigativo, è stata condotta con il supporto di personale del servizio veterinario dell’ Asl Roma 1 che ha certificato l’idoneità al consumo del prodotto sequestrato. Ciò permetterà domani mattina di devolvere il tonno ad una serie di mense di istituti religiosi e centri di assistenza per i senza fissa dimora della città.
La pesca del tonno rosso, specie a rischio di estinzione in Mediterraneo, è regolata da rigide prescrizioni dell’Unione europea che contempla una mirata ripartizione di quote di prodotto pescabile tra le marinerie dei paesi membri.
L’azione di contrasto alla pesca ed alla commercializzazione di prodotto non tracciato persegue, pertanto, una duplice finalità: preservare la conservazione di uno stock ittico pregiato ma a rischio ed, al contempo, garantire che il consumatore finale disponga delle informazioni sulla provenienza di ciò che acquista, tutelando così la sicurezza alimentare del pesce, lungo l’intera filiera.

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