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il verdetto

‘Ndrangheta, presunti rapporti con i Piromalli: assolto Alfonso Annunziata

L’imprenditore di origini campane è stato prosciolto in appello perché «il fatto non sussiste». Disposta anche la revoca della confisca dei beni

Pubblicato il: 29/11/2023 – 19:06
‘Ndrangheta, presunti rapporti con i Piromalli: assolto Alfonso Annunziata

REGGIO CALABRIA I giudici della Corte d’Appello di Reggio Calabria hanno assolto «perché il fatto non sussiste» Alfonso Annunziata, ribaltando la sentenza di primo grado emessa a giugno del 2020 dal Tribunale di Palmi che aveva portato alla condanna dell’imputato a 12 anni di reclusione. Con la sentenza d’appello, inoltre, è stata disposta anche la revoca della confisca di tutti i beni – tranne una serie di prodotti – tra cui la “Ditta individuale Annunziata Alfonso” con sede a Gioia Tauro; tutte le quote sociali e intero patrimonio della “Annunziata Srl” con sede legale a Gioia Tauro (capannone e terreni), tutte le quote sociali e l’intero patrimonio di “Annunziata Group Srl” con sede legale a Gioia Tauro. Respinte anche le richieste del pm di ripristino della condanna a carico dei suoi familiari.

L’operazione “Bucefalo”

Il processo è scaturito dall’operazione Bucefalo, condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Dda di Reggio Calabria nel maggio 2018. Secondo l’accusa, in particolare, l’imprenditore di origini campane, ma stabilitosi a Gioia Tauro sin dalla fine degli anni ’80, sarebbe intraneo alla ‘ndrangheta e, in particolare, alla potente cosca “Piromalli”. Le indagini erano risalite di un trentennio per ricostruire i rapporti tra la cosca e l’imprenditore che affondano le radici fin dagli albori dell’attività commerciale di Alfonso Annunziata, il cui iniziale ruolo di vittima – e tale ha continuato a professarsi nel processo – estorto dalla ‘ndrangheta, si sarebbe poi trasformato nel tempo in un rapporto “simbiotico”, dal quale sarebbero scaturiti vantaggi per l’imprenditore e per la cosca.

Le accuse

Secondo le accuse, inoltre, già il primo terreno sul quale è stato costruito l’originario capannone del Centro Commerciale “Annunziata”, era stato in realtà acquistato nel 1993 dall’allora capocosca Giuseppe Piromalli cl. 45, ma intestato all’imprenditore gioiese e che la costruzione dei capannoni era appannaggio di imprese legate o autorizzate dalla cosca di ‘ndrangheta dei Piromalli. I contrasti per accaparrarsi la costruzione di quei capannoni sarebbero stati tra i motivi dell’omicidio di Rocco Molè, nel febbraio 2008, che ha segnato il “divorzio” tra le due cosche che fino a quel momento erano unite da “cent’anni di storia”. Alfonso Annunziata è difeso dagli avvocati Vincenzo Maiello e da Armando Veneto mentre i familiari da Veneto e Giuseppe Macino. (Gi. Cu.)

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