CATANZARO I temi dell’attualità politica – dall’azione complessiva di governo alle polemiche sulla giustizia fino alla leadership nel centrosinistra – sono stati al centro dell’ultima puntata di “Stasera Italia Weekend” condotto su Rete4 da Augusto Minzolini. Tra gli ospiti anche il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, di Forza Italia.
Sul tema della giustizia e del suo rapporto con la politica, riesploso con le polemiche per le parole del ministro della Difesa Crosetto, secondo Occhiuto «il primo pompiere, per ciò che ha detto e per la sua autorevolezza, è stato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha detto che non c’è uno scontro tra magistratura e il governo, ma ha detto che c’è una piccola parte della magistratura che a volte ritiene di dover svolgere una funzione sovraordinata rispetto alla politica quando contesta anche una riforma costituzionale. E il fatto che questa piccola parte della magistratura in passato abbia in qualche modo condizionato la vita democratica, la vita dei governi è un fatto ineludibile. Sarà una piccola parte ma – ha sostenuto il governatore calabrese – una piccola parte importante, perché non lo dico io ma lo dice l’ex capo di una parte della magistratura in un libro diventato famosissimo, il libro di Palamara».
Con riferimento all’azione di governo, Occhiuto si è detto «convinto che Gorgia Meloni stia facendo il presidente del Consiglio ancor meglio di come si aspettassero quelli che ne avevano stima. Il giudizio delle agenzie di rating lo dimostra, il prestigio che ha saputo ricavarsi a livello internazionale lo dimostra, e tutti sappiamo quanto sia importante nelle dinamiche dell’economia di un paese il prestigio che quel paese gode all’estero rispetto alle scelte del governo. Proprio una settimana fa Giorgia Meloni è stata definita come il personaggio politico in cima a quelli che fanno. Quindi sicuramene ci sono gli effetti di un’azione di governo che è stata molto importante. Poi certo – ha specificato il presidente della Regione – molte cose si potevano fare un po’ meglio: io governo una regione del Sud e credo che i dati del lavoro, dell’incremento degli occupati discendano anche dal fatto che si sia cancellato il reddito di cittadinanza, perché il reddito di cittadinanza evidentemente era un disincentivo a cercare lavoro. Però si poteva fare un po’ meglio, si poteva fare a esempio dando la possibilità di formare meglio quelli che ora devono trovare lavoro. Lo dico perché governo una regione nella quale la formazione professionale – non solo nella mia regione ma in moltissime regioni – non ha mai sfornato un profilo utile al mercato del lavoro». «Noi in Calabria – ha quindi ricordato Occhiuto – stiamo cercando di investire 30 milioni di risorse comunitarie per far fare la formazione direttamente alle imprese, on the job, affinché poi assumano i disoccupati, gli ex percettori di reddito di cittadinanza e li facciano lavorare magari in smart working o coworking. Ecco, forse modelli diversi per pensare a quello che sarebbe avvenuto dopo la cancellazione del reddito di cittadinanza potevano essere praticati. Quindi, ha fatto bene il governo in economia, ha fatto bene anche a cancellare il reddito di cittadinanza: alcune di queste cose come la cancellazione del reddito di cittadinanza potevano avvenire certamente anche in modo migliore».
Il dibattito ha riguardato anche il tema dell’alternativa alla maggioranza di centrodestra, alla luce delle recenti dichiarazioni del governatore campano De Luca, che ha auspicato la creazione di un campo largo comprensivo del Movimento 5 Stelle: «Se io fossi in loro – ha sostenuto Occhiuto a “Stasera Italia Weekend” – sceglierei De Luca, è un mito per questo, io mi sono sempre divertito quando lui parla. Non sono molto d’accordo con lui rispetto alla possibilità di mettere insieme in un’aggregazione anche i Cinque Stelle e di ricostruire un centrosinistra con queste leadership. Ho persino simpatia nei confronti del segretario del Pd, Elly Schlein, e sono convinto che molti del centrodestra si augurino che riesca a raggiungere un risultato dignitoso alle elezioni europee per rimanere alla guida del partito, proprio perché rappresenta la migliore assicurazione sulla vita per questo governo. La Schlein mi pare giochi solo di rimessa, sta caratterizzandosi per un’assoluta incapacità di proposta. Conte dovrebbe interpretare i più arrabbiati del paese e quelli che sono anti-sistema, però lo fa con la pochette: io credo – ha concluso il governatore forzista della Calabria – che anche Conte avrà in futuro più problemi che opportunità davanti a sé, perché forse arriverà qualcuno come Di Battista che quel target – gli incazzati – riuscirà a interpretarlo meglio e anche senza pochette».
«Non credo che gli alleati europei di Salvini possano minare la credibilità del nostro governo. Certo, io sono in totale disaccordo con quello che sostiene l’estrema destra in Europa, ad esempio sugli immigrati o sui diritti civili, e ha ragione Tajani quando dice che con questi partiti non faremo mai alleanze nel Parlamento europeo, o quando prova schifo per chi afferma, come qualcuno ha fatto nell’Efd, che gli studenti disabili debbano stare in classi differenziate». Ha poi detto Occhiuto durante il suo intervento aggiungendo: «Salvini può scegliere come fare meglio la campagna elettorale, è assolutamente legittimo, ma non credo che la Lega sia l’Efd».
«Salvini è il leader di un partito che non direbbe mai le cose che sostiene qualcuno dell’estrema destra in Europa.
Lo stesso Salvini è il leader di un partito che ha tra i suoi maggiorenti il ministro all’Economia Giorgetti, che si confronta quotidianamente in Europa senza poter essere tacciato di anti europeismo», ha sottolineato il governatore Occhiuto.
«Il sindacato, con Landini in testa, sta svolgendo una funzione di supplenza nella mediocrità di altre leadership dell’opposizione. Però credo che questo scontro tra governo e sindacato prima o poi dovrà trovare un luogo di compensazione, perché è difficile per l’esecutivo governare senza concertazione». Così poi Occhiuto ha valutato la condotta del leader della Cgil sottolineando: «Nella mia Regione molte delle iniziative migliori che ho assunto, le ho prese grazie agli stimoli che mi hanno offerto i sindacati, anche perché rappresentano un pezzo importante del Paese».
«Credo che sia utile anche per la Cgil – ha detto ancora il governatore – evitare di svolgere a lungo questo ruolo di supplenza rispetto alla politica, perché quando si rinuncia alla concertazione anche il sindacato si indebolisce, e quei lavoratori che oggi scendono in piazza vogliono che lo stesso sindacato riesca a ottenere qualche risultato per loro. Quando il sindacato si dimentica di rappresentarli e svolge solo una funzione politica anche i lavoratori se ne accorgono».
«Credo sia utile anche per il governo – ha poi concluso – recuperare presto un rapporto di confronto con i sindacati, la concertazione è uno strumento necessario per assumere decisioni». (a. c.)
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