CORIGLIANO ROSSANO L’autista dell’autocisterna potrebbe essere rimasto incagliato sui binari con il suo mezzo e non essere poi riuscito a liberarlo prima dell’impatto. Non evitando così lo scontro con il treno regionale 5677 che ha causato la morte della capotreno Maria Pansini di 61 anni e dello stesso autista del camion Said Hannaoui di 24 anni. È l’ipotesi sulla quale la Procura di Castrovillari si starebbe concentrando per ricostruire la tragedia ferroviaria avvenuta lo scorso 28 novembre in località Thurio nel comune di Corigliano Rossano. Proprio per avere conferme il procuratore capo Alessandro D’Alessio, che segue direttamente le indagini, ha ascoltato nelle scorse ore il macchinista del treno partito da Sibari e diretto a Catanzaro Lido. Un confronto determinante per capire cosa sia successo lunedì sera al convoglio che è deragliato dopo lo scontro terribile con il camion e che ha preso fuoco assieme al mezzo causando la morte della capotreno e dell’autista 24enne.
In particolare il macchinista, nel corso del confronto, dovrebbe aver chiarito agli inquirenti se avesse o meno ricevuto segnali di emergenza su quanto stava accadendo e provato a rallentare la corsa del treno regionale. Aspetti centrali dell’indagine che sono ancora avvolti da uno stretto riservo.
Intanto, secondo quanto riporta Gazzetta del Sud, sarebbero emersi i primi particolari dei sopralluoghi condotti dai tecnici della Procura di Castrovillari coadiuvati dal personale specializzato della Polfer, su precise indicazioni del capo dei pm Alessandro D’Alessio.
Secondo quanto è stato possibile conoscere, l’autista del mezzo avrebbe fatto di tutto per liberare il passaggio ferroviario dal suo camion rimasto incagliato tra i binari. Avrebbe provato a disincagliare il mezzo azionando il telecomando per regolare la pressione delle gomme, senza però riuscirci, e sarebbe poi rimasto travolto all’arrivo del treno regionale.
Ieri intanto si sono svolti a Catanzaro i funerali di Maria Pansini. Una cerimonia, celebrata nella chiesa di Santa Teresa Gesù Bambino, intensa e partecipata che ha registrato momenti di profondo dolore soprattutto quando è intervenuta la figlia Valeria che, con la voce rotta dall’emozione, ha ricordato la madre. Dovrà essere l’inchiesta coordinata dalla Procura di Castrovillari a cercare di dare un senso a quelle morti che hanno lasciato un profondo vuoto alle famiglie delle vittime e che hanno sconvolto tutta la comunità. (redazione@corrierecal.it)
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