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il caso

«Basole storiche in Via Venezia», a Crotone la Soprintendenza blocca il cantiere

L’area non poteva essere toccata. Chiesto il ripristino dei luoghi

Pubblicato il: 18/12/2023 – 19:18
di Gaetano Megna
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«Basole storiche in Via Venezia», a Crotone la Soprintendenza blocca il cantiere

CROTONE Sarebbe intervenuta a Crotone la Soprintendenza ai beni paesaggistici che avrebbe chiesto il ripristino dei luoghi. Le basole smantellate in via Venezia, la strada si interseca con corso Vittorio Veneto e si affaccia in piazza della Resistenza (palazzo comunale di Crotone), non potevano essere toccate perché sono considerate storiche. Tutti gli interventi che interessano opere realizzate più di 70 anni fa non possono essere realizzati senza la preventiva autorizzazione della competente Soprintendenza ai beni paesaggistici. Evidentemente il cantiere aperto in via Venezia non è stato autorizzato perché, a quanto pare, il Comune non avrebbe sottoposto all’approvazione della Soprintendenza il progetto che prevedeva la realizzazione di una fioriera.

La vicenda

L’opera, in fase di realizzazione, aveva ottenuto un finanziamento nell’ambito di Visit Crotone. Il Comune pitagorica ha partecipato ad un bando ed ha ottenuto un finanziamento di circa 150.000 euro per realizzare un’opera in via Venezia. Il bando è riservato alle città interessate dalle attività crocieristiche e il progetto finanziato prevedeva appunto la realizzazione di un’opera di arredo urbano al centro della strada, proprio a ridosso di corso Vittorio Veneto con vista sul palazzo comunale. I lavori prevedono la realizzazione, intorno alla fioriera, di un lastricato di sampietrini. Prima, però, occorreva togliere le basole che sono state allocate all’inizio del 1900, quando l’assetto viario del centro città è stato realizzato con questi materiali.

Le stesse basole si trovano in corso Vittorio Veneto e sono stati oggetto di un intervento di riqualificazione al tempo del sindaco Pasquale Senatore. Anche il sindaco Peppino Vallone ha realizzato un progetto di riqualificazione in piazza Pitagora che, al tempo della sua realizzazione, era stato rivisitato, in fase progettuale, proprio perché si era dovuto tenere conto della presenza delle storiche basole. Questa volta, evidentemente, il problema della presenza dei manufatti storici è stato sottovalutato e la Soprintendenza non  avrebbe fatto sconti  perché, secondo quanto è stato possibile apprendere, avrebbe emanato un’ordinanza di blocco delle attività e di ripristino dei luoghi. Sulla notizia viene mantenuto, da parte dell’amministrazione comunale, il massimo riserbo. Qualcuno bisbiglia che il riserbo è legato al fatto che si sta tentando la via di un improbabile accordo con la Soprintendenza.
Quelle basole, se la decisione della Soprintendenza dovesse trovare conferma, dovranno tornare al loro posto e i lavori realizzati smantellati. In questo caso il problema potrebbe essere più serio di quello che appare. Ogni basola deve essere allocata dove si trovava prima di essere asportata. Vuol dire che nessun pezzo del puzzle deve avere subito danni e chi le ha asportate deve averle numerate. Sono questioni delicate che potrebbero avere risvolti anche penali.  (redazione@corrierecal.it)

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