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La decisione

Operazione “Atto Quarto”, disposta la scarcerazione di Bilardi

Il Tribunale ha deciso per la revoca della custodia cautelare. Viene ritenuto dagli inquirenti «storico affiliato dei Tegano»

Pubblicato il: 18/12/2023 – 12:43
Operazione “Atto Quarto”, disposta la scarcerazione di Bilardi

REGGIO CALABRIA Durante l’udienza dello scorso 12 dicembre, il Tribunale della Libertà di Reggio Calabria ha disposto la revoca della custodia cautelare in carcere che era stata applicata a Davide Bilardi sulla scorta della sua ritenuta appartenenza alla ‘ndrangheta reggina. Più in particolare, l’ordinanza custodiale annullata descriveva il Bilardi come uno «storico affiliato dei Tegano», e con l’occupazione del cruciale ruolo associativo, tra gli altri, di «comunicatore di messaggi nei rapporti con altre cosche», oltre che come un soggetto «contiguo» ad altre cosche reggine e ad esponenti di vertice delle medesime. L’accusa del Gip distrettuale si basava sulle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia e su quelle rese nel corso di un interrogatorio da un soggetto risultato imputato nell’ambito del procedimento penale “Galassia”. Alcune intercettazioni eseguite nella prima parte dell’anno 2018 sarebbero valse, poi, a riscontrare l’attendibilità di tali contributi accusatori, concorrendo quindi con questi ultimi nel delineare la suddetta intraneità mafiosa di Davide Bilardi, con quel descritto ruolo di “connettore” tra cosche. L’avv. Pier Paolo Emanuele – che ha assistito l’indagato nel riesame che si è celebrato dinanzi al locale Tribunale della Libertà – ha tuttavia sostenuto la infondatezza di tale ricostruzione indiziaria, in particolare rilevando la contraddittorietà del dato captativo, se ed in quanto complessivamente considerato e correttamente riorganizzato sul piano logico e temporale, oltre che la intrinseca insufficienza di esso a dimostrare la partecipazione associativa del Bilardi, per giunta con quel ruolo associativo del quale sopra si è detto. Il legale di fiducia ha inteso rappresentare la genericità e la stessa contraddittorietà delle dichiarazioni rese a carico di Davide Bilardi sia dal collaboratore di giustizia, che dall’altro suo accusatore. L’avvocato Emanuele ha rimarcato, infine, il deficit di concretezza e soprattutto di attualità delle esigenze cautelari individuate dal giudice per legittimare la custodia carceraria applicata a Bilardi.

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