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Pronto soccorso del Mater Domini, l’Usb chiede l’acquisizione della documentazione

Il sindacato vuole capire se è stata effettivamente raggiunta l’intesa tra l’azienda Dulbecco e l’Università di Catanzaro

Pubblicato il: 10/01/2024 – 13:40
Pronto soccorso del Mater Domini, l’Usb chiede l’acquisizione della documentazione

CATANZARO “Ho notificato oggi, in merito alla realizzazione del pronto soccorso presso il presidio ospedaliero Mater Domini, nell’interesse della Usb rappresentata da Tonino Jiritano, richiesta di acquisizione delle carte ai sensi della legge 241/90. L’atto è stato trasmesso al Presidente della Regione Calabria, al Commissario ad acta per la sanità in Calabria, al Commissario straordinario dell’Aou Dulbecco e al Rettore dell’Umg”. Lo riferisce l’avvocato Francesco Pitaro. “Come è noto -prosegue Pitaro –  la realizzazione del pronto soccorso presso il presidio Mater Domini costituisce uno dei pilastri della Azienda Dulbecco, istituita con legge regionale  33/2021, e tanto è stato previsto nel protocollo d’intesa firmato dal Rettore dell’Umg e dal Commissario per la Sanità in Calabria. Il protocollo d’intesa costituisce un accordo, attuativo della legge regionale, che ha efficacia vincolante e in cui sono stati fissati puntuali termini, ad oggi scaduti, sia per la proposta di attuazione del pronto soccorso (che deve essere elaborata dalla Dulbecco d’intesa con il Rettore) che per la pronuncia sulla detta proposta da parte della Regione Calabria. Ha destato sospetto il fatto che il Rettore dell’Umg in data 19 dicembre 2023 ha comunicato, anche sulla stampa, che l’intesa con la Dulbecco non era stata raggiunta e che solo dopo qualche ora il commissario straordinario della Dulbecco ha rivelato sulla stampa che l’intesa è stata invece raggiunta prevedendo il tempo di 24 mesi per la realizzazione del pronto soccorso. Il pronto soccorso presso il presidio Mater Domini è essenziale per la città di Catanzaro non solo perché alleggerisce gli instancabili operatori sanitari del pronto soccorso del Pugliese che sono oberati ma anche perché consente di dare risposte immediate in via di emergenza/urgenza alla comunità in attuazione dell’ineludibile diritto alla salute di cui all’articolo 32 della Costituzione. E’ allora il caso di vederci chiaro e di avere le carte e l’intera documentazione ai sensi della legge 241/90 al fine di capire se effettivamente l’intesa è stata raggiunta tra Rettore e Dulbecco e se vi è stata l’approvazione da parte della Regione che, ai sensi di quanto pattuito nel protocollo d’intesa, deve assicurare il finanziamento ed anche al fine di capire se davvero il tempo per la realizzazione del pronto soccorso è di 24 mesi che – conclude l’avvocato Pitaro – è tempo manifestamente lungo ed abnorme ed anacronistico se solo si pensa che intere strutture sanitarie o opere edilizie imponenti si realizzano in pochi mesi e, invece, nel caso che occupa, si tratta solo di realizzare un pronto soccorso in una struttura sanitaria già esistente e funzionante”.

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