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«Non condividiamo la gestione dei fondi Por e Pnrr di Rende»

«“E le stelle stanno a guardare”. I fondi straordinari europei, si tratti del POR 2014-2020 (Agenda Urbana), i cui termini sono scaduti il 31 dicembre scorso, si tratti del PNRR, sono stati gestit…

Pubblicato il: 12/01/2024 – 16:10
di Federazione riformista di Rende
«Non condividiamo la gestione dei fondi Por e Pnrr di Rende»

«“E le stelle stanno a guardare”. I fondi straordinari europei, si tratti del POR 2014-2020 (Agenda Urbana), i cui termini sono scaduti il 31 dicembre scorso, si tratti del PNRR, sono stati gestiti in modo parziale e non condivisibile dal Comune di Rende. Senza una visione ed una programmazione tesa allo sviluppo civile, culturale ed economico della città, gli interventi sono slegati tra loro e, per lo più, le opere consistono in pacchiane manutenzioni dell’esistente, per renderlo meno bello, per non dire brutto.

Ma andiamo con ordine. Agenda Urbana:

1) Efficientamento Energetico – L’intervento è risultato eccessivamente costoso. Ed invero, 5 milioni di euro più altri 2 per progettazione, direzione lavori, sicurezza, IVA e spese varie, sono veramente troppi, senza realizzare, a quanto è dato sapere, un solo metro di nuova linea, sostituendo solo pochissimi pali, poiché in massima parte sono stati utilizzati quelli esistenti. Per ottenere come risultato una città che non è certamente meglio illuminata, in quanto gli organi prescelti, forniti dalla ditta iGuzzini (pur sperimentati nella nostra città da oltre due anni), irradiano luce prevalentemente sui camminamenti pedonali. L’effetto di arredo urbano non è stato preso nella giusta considerazione risultando assolutamente negativo. Un vero e proprio arretramento, come giustamente ricordato anche dall’Associazione “La Terza Rende”. Sarebbe bastato mantenere i vecchi impianti, sostituire le lampade con quelle a Led, fare una buona manutenzione ordinaria e straordinaria, dopo 10 anni di abbandono. Si sarebbe risparmiato molto e la città sarebbe rimasta bella ed attraente. Ci sono poi due aspetti che lasciano perplessi. Innanzitutto, dare un milione di euro per dieci anni, per la manutenzione e per pagare il fornitore di energia, sembra veramente eccessivo, dal momento che l’impresa vincitrice ha garantito un risparmio sulla spesa energetica del 78% e la manutenzione, per impianti nuovi e con controllo a distanza, comporta una spesa irrisoria. Inoltre, si sono osservate le norme sul codice degli appalti? Poiché, a quanto è dato sapere, si è ricorso in modo veramente eccessivo al sistema del subappalto. Almeno su questo aspetto i Commissari avrebbero potuto esercitare maggiori controlli, in quanto i lavori sono iniziati a settembre 2023. Ed, infatti, quando si ricorre al subappalto, utilizzando per lo più ditte locali di tipo artigianale, i controlli servono anche a tutela della piccola imprenditoria locale. Al riguardo, sarebbe interessante conoscere il ribasso operato dai subappaltatoti;

2) Parco Robinson – È il classico esempio di spesa pubblica con cui si utilizzano i soldi malamente per mancanza di programmazione amministrativa e di fantasia progettuale. C’è da dire, innanzitutto, che la parte est del parco non è stata interessata proprio dai lavori. I due laghi sono rimasti putridi, perché non si è previsto l’impianto di riciclaggio dell’acqua. Si poteva ripopolare il parco con gli animali e non lo si è fatto, forse per far dispetto a noi che lo avevano proposto. In buona sostanza, si sono spesi ben 716.000 € per aggiungere un gioco per bambini a quelli già esistenti, per realizzare una rampa, per inondare il parco di camminamenti pedonali che sono invasivi marciapiedi di tipo cittadino e una pista ciclabile potenzialmente pericolosa in un luogo frequentato da bambini. In compenso, però, il Parco si è arricchito di simpatiche, insignificanti piantine, con tanto di tabella descrittiva delle essenze, tra le quali spicca il rosmarino per le grigliate dei rendesi per le prossime festività. Infine, è stata rinnovata, con i soldi dell’efficientamento energetico, l’illuminazione con i soliti tristissimi corpi illuminanti. Mentre il bell’Anfiteatro in pietra, sfregiato con un’orrenda pittura celestina, tendente allo psichedelico, continua a gridare vendetta;

3) Palazzo Basile – L’immobile di pregio fu acquistato dal Comune direttamente dalla famiglia Basile per destinarlo ad albergo, anche per studenti, utilizzando fondi pubblici per l’edilizia abitativa. La destinazione prescelta per ristrutturare il palazzo (laboratorio di idee, ecc.) confligge con la destinazione originaria e con la natura dei fondi a suo tempo utilizzati;

4) CRAI e Campetti di via D. Vanni – Trattasi di manutenzioni straordinarie di opere, mantenendo le destinazioni date dai riformisti;

5) Apea – Meglio di nulla per l’Area Industriale più grande della Calabria che, però, avrebbe meritato di più, avendo bisogno di ben altro;

6) Centro per l’Autismo – Da allestire nel Centro Sociale di Viale dei Giardini, struttura realizzata dai riformisti, è una delle poche cose in cui l’utilizzo dei fondi strutturali UE è corretto;

7) Ristrutturazione di palazzo Bucarelli nel centro storico – Museo della Ceramica – Il costo, più di un milione di euro, appare eccessivo per un immobile di 350 mq. Evidentemente, il grosso della spesa servirà per l’impiantistica e l‘allestimento delle opere di proprietà del dott. Bilotti. Saranno donate al Comune di Rende?»

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