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l’intervista del corriere della calabria

Intelligenza Artificiale, «i guru non esistono. Gli uomini rendono le macchine intelligenti»

Il cosentino Giovanni Le Coche è Ceo di Arkys. L’ingegnere informatico si sofferma sulla Ai, tra opportunità, rischi e falsi miti

Pubblicato il: 20/01/2024 – 9:47
di Fabio Benincasa
Intelligenza Artificiale, «i guru non esistono. Gli uomini rendono le macchine intelligenti»

COSENZA Giovanni Le Coche è Ceo, Digital Marketing & Seo Manager di Arkys: agenzia con sede a Cosenza e Milano capace di supportare le aziende nell’ideazione e gestione di progetti digitali innovativi e nello sviluppo di strategie web personalizzate. L’ingegnere informatico cosentino è uno dei massimi esperti della rete, conosce limiti e opportunità, analizza le criticità e sviluppa soluzioni utili alle aziende che navigano a vista nella galassia di internet. Al Corriere della Calabria, in una intervista, Le Coche offre un interessante punto di vista sull’Intelligenza Artificiale, tra opportunità, pericoli e falsi miti.

Come hanno fatto le macchine a diventare intelligenti senza pensare in modo umano?

Grazie o a causa dell’uomo. Attenzione, però, le macchine sono intelligenti proprio grazie alla mente umana che riesce a concepire determinati algoritmi. È, altresì, chiaro che la velocità di calcolo viene demandata alla macchina. I calcolatori sono sempre stati in grado di produrre risultati impressionanti ma non ritengo, parere personale, che “pensino” in maniera umana, anche se l’output fa desumere questo.

Il ricorso all’Intelligenza Artificiale è una mera scorciatoia o un prezioso sostegno al lavoro?

Nasce come prezioso sostegno al lavoro di tutti ma, purtroppo, a volte, menti non eccelse credono che possa essere un sostituto “al lavoro”. L’intelligenza artificiale può aiutare molti processi che prima richiedevano tempo, accelerando cicli produttivi e informativi.

Come renderla solo una risorsa?

Lo è già. Non dobbiamo spaventarci per il progresso, ma usarlo al meglio per tutto ciò che può essere eticamente utile. La polvere da sparo nacque con un intento nobile, sta a noi avere il buon senso per sfruttare una risorsa così importante.

In pochi conoscono veramente tutti gli aspetti dell’Intelligenza Artificiale. Il web è pieno zeppo di guru che si spacciano per professionisti del settore. La formazione resta fondamentale, ma ci sono figure in grado di offrire le competenze necessarie?

I guru non esistono quasi mai (il quasi è dovuto a un mio vezzo di non usare la parola “mai” da sola!). Nel marketing, poi, non esistono tecniche infallibili e, soprattutto, non ne esistono per tutte le categorie o le cosiddette nicchie. Ci sono tantissimi colleghi bravi e preparati, ma ritorniamo alla prima domanda. Come trovarli? Basta comprendere risultati reali e certificati ottenuti. Con quelli non si scappa!

Perché così tante aziende stanno puntando sull’Intelligenza Artificiale?

Probabilmente, perché è chiaro che, come scritto sopra, questa nuova linfa è importante per ridurre costi e processi lavorativi. Il tutto sta a capire se si vogliono mantenere standard qualitativi elevati.

Servirebbero norme per regolare l’utilizzo della AI? Più in generale, servono norme per regolamentare quello che accade in rete? Il riferimento è anche ai social, che potrebbero trasformarsi in un’arma di distruzione di massa.

Fatta la legge, trovato l’inganno! Sono, da sempre, un fautore del buon senso, anche se resta pratica alquanto difficile. Fino a ieri i colleghi cercavano rimedi per la GDPR che, al momento, non mi pare sia così controllata, ma è servita solo ad alimentare confusione e non mi pare abbia tutelato al meglio i dati degli utenti. “Arma di distrazione di massa?” Non sarei così catastrofico! Tuttavia, il problema esiste. O meglio, ne esistono tanti, ma sono centrati tutti su un’unica strada: la facilità d’esecuzione. Anni fa, nella SEO era tutto più facile e potevi arrivare primo con una determina key senza problemi. Oggi è molto più complesso. Al contrario della programmazione: anni fa molto complessa, oggi molto più semplice. Einstein insegna: tutto è relativo. Sarò pedante, ma l’input dobbiamo darlo noi, formando ed informando. Costruire una società e un web migliore dipende anche da noi.
(f.benincasa@corrierecal.it)

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