ROMA «I numeri del disastro carcerario non lasciano dubbi sulle incapacità di gestione ed evidenziano una guerra quotidiana. L’anno che si è appena concluso e le cronache di queste prime settimane del 2024 che segnano, purtroppo in continuità con il 2023, l’acuirsi dell’emergenza del sistema penitenziario, hanno determinato la mia scelta di avviare un nuovo tour tra alcune carceri per rilanciare la mobilitazione. La prima criticità è quella delle aggressioni e delle violenze contro il personale penitenziario». Lo sottolinea Aldo Di Giacomo, della segretaria dell’Osapp, sindacato autonomo della polizia penitenziaria, che non condivide i giudizi sulla situazione carceraria espressi dal sottosegretario Andrea Delmastro e dal Guardasigilli Carlo Nordio. «Partiamo dai dati del 2023: sono stati oltre 1800 i poliziotti penitenziari mandati in ospedale con una prognosi dai 7 giorni in su perché picchiati dai detenuti, con una media di 5 al giorno. Circa 350 sono i poliziotti penitenziaria finiti in ospedale in Lombardia, 280 in Piemonte-Valle d’Aosta-Liguria, 270 in Sicilia, 260 nel Lazio-Abruzzo-Molise, 210 in Veneto Trentino-Friuli, oltre 200 in Campania, come in Emilia R.-Marche, 190 in Toscana-Umbria, 180 in Puglia-Basilicata, 160 in Calabria e 120 in Sardegna. La piaga dei suicidi dei detenuti – prosegue il segretario dell’Osapp – ha raggiunto numeri record come le morte a vario titolo che hanno superato le 200 in un anno. Il 2023 è stato anche l’anno record degli omicidi in carcere, ben 4, cosa mai verificatasi prima; per non parlare dei 2mila telefonini ritrovati ed uno spaccio di droga di decina di milioni di euro». «Tutto questo è accaduto mentre il sottosegretario Delmastro (con delega alla polizia penitenziaria) ha parlato di “segnali di luce in fondo al tunnel” e il ministro Nordio di “suicidi dei detenuti inevitabili” come sarebbe inevitabile tutto quello che è accaduto nel 2023 e continua ad accadere. Le dichiarazioni del Ministro dimostrano che lo Stato ha issato bandiera bianca, ma anche di come vi sia una confusione all’interno dello stesso Ministero della Giustizia; infatti, da una parte il sottosegretario Delmastro dichiara che il problema del sovraffollamento è risolto visto che è stato previsto un aumento dei posti letto di 7mila unità, mentre il Ministro dice che l’unico modo per risolvere il sovraffollamento è far scontare la pena agli extracomunitari nel loro paese», nota Di Giacomo. «Il sottosegretario, inoltre, continua a parlare di un incremento organico di 5mila unità con il quale avremmo risolto il problema della carenza organica» ma ad avviso dell’Osapp «è inaccettabile ascoltare da Delmastro l’esaltazione di nuove assunzioni programmate che di fatto non coprono nemmeno i vuoti di organico prodotti da pensionamenti e pre-pensionamenti. La storia di amore tra sindacati di polizia penitenziaria e sottosegretario Delmastro, di cui per giorni si sono occupati giornali e media, ammesso che ci sia stata realmente, è già finita», conclude Di Giacomo Il bilancio dell’anno appena concluso per il sistema penitenziario italiano è pesantissimo e non ammette attenuanti di responsabilità: le rivolte in alcune carceri, i continui suicidi di detenuti, le aggressioni al personale penitenziario e sanitario, il ritrovamento di droga e telefonini non sono una nostra invenzione. Chi realmente ama la polizia penitenziaria lo dimostri nei fatti. Non tollereremo che nel 2024 si ripeta quanto accaduto nel 2023 nel silenzio assoluto.
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