I delitti e la giustizia
Nei prossimi giorni dovrebbe essere calendarizzata in commissione giustizia la mia proposta di legge di modifica degli artt 88 e 89 del codice penale che disciplinano l’infermità e la seminfermità me…

Nei prossimi giorni dovrebbe essere calendarizzata in commissione giustizia la mia proposta di legge di modifica degli artt 88 e 89 del codice penale che disciplinano l’infermità e la seminfermità mentale. Si tratta di una proposta che introduce la discriminante psicotica al momento del fatto reato superando la nefasta sentenza della Cassazione a sezioni unite, la 9136 del 2005, che ha conferito dignità ai disturbi dì personalità. In questi mesi ho appreso grazie al contributo di grandi psichiatri che avere un disturbo mentale non significa affatto essere “matti”. Non lo sono coloro, appunto, che hanno un disturbo di personalità, i bipolari senza manifestazioni psicotiche, etc. Ringrazio solo per citarne alcuni, Antonio Semerari, Andrea Balbi, Angelo Ceru, Giuseppe Nicolò, Donatella Marazziti, EMI Bondi, Stefano Castagnoli, Pietro Ciliberti, Gianni Giuli: da loro ho appreso che solo la frattura psicotica comporta quella che noi definiamo “follia” e che, appunto, disturbi dì ogni genere senza la componente psicotica non sono “follia”. Diversi femminicidi che hanno suscitato giusta commozione nell’opinione pubblica sono attribuibili a una dimensione di possesso che necessita anche e soprattutto di una fase pedagogica collettiva. Educare al rispetto e alla perdita, significa accettare il dolore che è una dimensione sana della nostra vita: ognuno di noi ha giustamente sofferto per un lutto amoroso elaborando la perdita non come una sconfitta ma come un fatto che può accadere durante la vita. Accade anche dolorosamente per i lutti veri e propri che purtroppo attraversano la vita di ognuno. La speranza è che questa legge serva a fare giustizia. Contemporaneamente sarà utile discutere nelle scuole, tra la gente, per sensibilizzare le persone e far capire loro che nella vita non esistono vittorie o sconfitte e che il dolore se vissuto con consapevolezza rende migliore qualsiasi persona. Perché l’imperfezione è la natura umana.
*Vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera