Ultimo aggiornamento alle 7:45
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 5 minuti
Cambia colore:
 

il contributo

La dodicesima apparizione: 1 marzo 1858

E mentre i pellegrini giungevano a Lourdes da ogni parte della Francia meridionale, cominciò a farsi strada nel Clero l’idea che non si trattasse di un fenomeno transitorio né d’una architettura f…

Pubblicato il: 01/02/2024 – 8:28
di Nunzio Raimondi
La dodicesima apparizione: 1 marzo 1858

E mentre i pellegrini giungevano a Lourdes da ogni parte della Francia meridionale, cominciò a farsi strada nel Clero l’idea che non si trattasse di un fenomeno transitorio né d’una architettura farlocca.
Tanto che il primo di marzo del 1858 fra i quasi duemila presenti dinanzi alla grotta presenziò anche un sacerdote, Antonio Dezirat, che in segreto ammirava Bernadette e che da poco era stato ordinato. Questo sacerdote violò il divieto di presenziare a processioni non autorizzate e fu il primo appartenente all’Ordine a credere a quelle apparizioni; tanto che per tutta la sua vita non si stancò mai di ripetere che per lui la grotta di Massabielle fu come una visione del paradiso!
Proprio nella notte fra il 28 febbraio e l’1 marzo era, peraltro, accaduto un nuovo straordinario evento a Massabielle. Una donna, Caterina Latapie, di Loubajac, la quale soffriva di una paralisi del braccio e della mano destra, si era recata alla Grotta; aveva immerso la mano ed il braccio nell’acqua della fonte ed ecco la patologia istantaneamente era guarita e la donna aveva riacquistato la piena mobilità.
Alle prime luci dell’alba giunse a Massabielle la piccola Bernadette, accompagnata per la prima volta dal padre François, perché , come rivelò in seguito, “gente malevola avrebbe potuto insinuarsi tra la folla”. Ed infatti non mancavano fra i tanti pellegrini anche un buon numero di balordi i quali, profittando di questa inusuale mobilitazione notturna, avevano preso a depredare i poveri malcapitati delle loro modeste sostanze.
Anche questa degenerazione preoccupava non poco le autorità, le quali però non riuscivano a contenere il fenomeno e le sue conseguenze. Ecco che, prima della recita del Rosario, la Madre di Dio apparve di nuovo!
Era successo che una ricca signora di Lourdes aveva regalato alla pastorella una ricca corona del Rosario chiedendo a Bernadette di pregare con quella.
Sicché, fatto l’ampio segno di croce come la Vergine le aveva insegnato, la veggente tirò fuori dalla tasca della povera veste proprio quella corona del Rosario, non quella sua corona da poche monete, di cui pure disponeva. La “bella Signora” nel vedere quella ricca corona del Rosario esclamò subito: “Voi vi sbagliate, questo rosario non è il vostro”.
Bernadette, quindi, tirò fuori dalla tasca la sua logora coroncina e con quella cominciò a pregare. Fu in questa apparizione che la “bella Signora” raccomandò alla piccola veggente di “pregare per i peccatori e per il mondo intero”. Nell’udire queste parole la pastorella innalzò la sua semplice corona del Rosario verso la grotta, come per rispondere con la preghiera a Lei dedicata!
La folla dei presenti, nel vedere questo gesto, imitò Bernadette e si videro migliaia di corone del Rosario tutte levate al cielo e protese verso la grotta, in una preghiera corale che riempiva di devozione e amore l’intero circostante. Al termine dell’apparizione la piccola veggente tornò verso casa. Giunta che fu in prossimità della Chiesa incontrò l’abbé Pène il quale l’apostrofò in tal guisa: «Benedici i rosari adesso?» (si vede che il Curato ed i suoi vicari, pur non partecipando alle apparizioni, erano informati ad horas di ciò che accadeva a Massabielle…).
In principio Bernadette pensava di non avere inteso bene, ma avendo percepito la “paternale” alla stregua di un rimprovero ed insieme d’uno scherno, rispose in maniera ruspante, com’era d’uso in quegli ambienti campagnoli: «Non porto mica la stola», disse, senza ricevere alcuna replica. In realtà la pastorella non era adusa di mancar di rispetto ai sacerdoti, ma intendeva soltanto significare che non le passava neanche per l’anticamera del cervello di atteggiarsi a “santa” e che il Clero non doveva certo temerla…
L’apparizione odierna suscita svariate riflessioni, a cominciare da quella della preghiera dei poveri, così tanto gradita a Dio.
Ma il pensiero che m’interessa evidenziare in questo mio percorso quaresimale, svolto attraverso le parole della Madre di Dio a Lourdes, è quella relativa alla preghiera “per il mondo intero”.
Tante volte, infatti, presi dalle nostre preoccupazioni quotidiane, rivolgiamo la nostra preghiera a Dio con intenzioni specifiche, spesso private e perfino singolari, tralasciando le enormi tragedie ed anche gli straordinari prodigi che si verificano nel mondo intero.
La mia è comunque quasi sempre una preghiera plurale e di ringraziamento, ma devo anche in questo migliorare, eliminando completamente dalla preghiera le mie ansie ed i miei personali timori (il Signore sa di cosa abbiamo bisogno prim’ancora che glielo chiediamo…), per collocarla nella sua dimensione universale. E ciò perché trovo che il dono della vita sia un tutt’uno con ciò che ci circonda. Sicché il Creato e la Creatura, sono nelle mani di Dio, Creatore dell’universo. E nulla può accadere a chi (ed a quanto) sia completamente affidato alle Sue cure che non sia inserito nel progetto salvifico di Dio per tutti e per ciascuno; e sopratutto per chi almeno provi a vivere “con Cristo in Dio”.

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x