COSENZA «L’Azienda Ospedaliera di Cosenza si sta dimostrando incapace di procedere all’assunzione di nuovo personale. Nonostante ci siano delle graduatorie attive alle quali attingere, in particolare per il profilo di operatore socio-sanitario, la dirigenza dell’AO non ha ancora provveduto alle convocazioni degli idonei. All’inizio di dicembre era stato assicurato che il nuovo personale sarebbe entrato in servizio a metà gennaio. Solo annunci». E’ quanto scrive in una nota, il sindaco Usb Cosenza.
«All’Annunziata si lavora sistematicamente sotto organico rispetto ai numeri previsti dal piano del fabbisogno ( già “ricondotto”) stilato dalla stessa direzione ospedaliera e dalla Regione Calabria. Le categorie più colpite dalle mancate assunzioni sono quelle di operatori socio-sanitari e infermieri. Criticità notevoli si riscontrano, ancor di più, nelle Unità Operative Complesse, in testa quella di Ginecologia e Ostetricia che raccoglie le richieste da tutta la provincia e rappresenta il principale punto nascite per centinaia di migliaia di persone. Lì, denunciamo, il personale è costretto a svolgere mansioni diverse dalle proprie, doppi turni e continue reperibilità notturne. Una realtà insostenibile e che grava in maniera preoccupante sulla salute psicofisica dei lavoratori e delle lavoratrici e si ripercuote in maniera indiretta sull’utenza. Basti pensare che i cosiddetti “letti aggiuntivi” sono prassi ordinaria e , spesso, in turno vi sono solo due operatori socio-sanitari o tre infermieri con sessanta posti letto occupati. L’assenza di personale mina profondamente la garanzia del diritto ad un lavoro dignitoso e il diritto alla salute di centinaia di migliaia di persone. È necessario intervenire nell’immediatezza per superare l’attuale situazione. Il commissario De Salazar, appena riconfermato alla guida dell’AO, dia risposte chiare in tempi celeri. Tanto ai cittadini quanto ai lavoratori e alle lavoratrici del comparto sanità pubblica. La realtà che si vive nelle corsie del nosocomio cosentino non può essere oggetto di ulteriori rinvii o inutili scaricabarile».
x
x