Posso immaginare quanto accadde quando, tornata a casa, Toinette, la sorellina più piccola di Bernadette, spifferò alla mamma quanto era accaduto quell’11 febbraio. In verità Bernadette, sulla strada del ritorno da Massabielle, si sentiva scoppiare il cuore in petto e non vedeva l’ora di raccontare ciò che era avvenuto il quel freddo mattino. Detto che l’ebbe alle due compagne si premurò tuttavia di chiedere di non farne parola con nessuno.
S’era già osservato, infatti, che la stessa Bernadette era incerta circa quella visione:in particolare se la stessa fosse opera di Dio oppure del demonio.
E quando la notizia giunse all’orecchio dei genitori, a questo timore dovette aggiungersi la diffidenza degli adulti circa una simile apparizione e, dipoi, perfino il sospetto d’un’impostura, magari architettata dalle giovinette ed ideata dalla stessa Bernadette. Per la qual cosa la madre della piccola Bernarde, Louise, cercò di dissuadere la figlia dal tornare cola’. Intanto nel paesino montava la grancassa e la malignità della provincia proliferava nell’attesa degli eventi, nella derisione continua del racconto della pastorella.
Louise decise poi, attese le insistenze, d’assecondarla, ma soltanto a condizione che Bernadette portasse con sé una bottiglietta con all’interno dell’acqua benedetta:ciò proprio al fine di scacciare quell’immagine qualora fosse stata una sembianza demoniaca.
Ma ascoltiamo il racconto della veggente: “La seconda volta era la domenica seguente.Ci ritornai perché mi sentivo spinta interiormente.Mia madre mi aveva proibito di andarci.Dopo la messa cantata, le altre due ragazzine e io fummo ancora a chiederlo a mia madre.Non voleva.Mi diceva che temeva che cadessi nell’acqua. Temeva che non sarei tornata per assistere ai Vespri.Le promisi di sì. Mi diede allora il permesso di andare.”
È davvero curioso il racconto di questa discussione fra le ragazze, le quali insistevano per tornare alla grotta, e Louise, che non sapeva che pesci prendere: ti raffredderai cadendo nell’acqua e la tua asma peggiorerà;non fai a tempo a recitare i vespri;insomma ogni scusa era buona per dissuadere Bernadette.
Ma c’era qualcosa dentro il suo cuore che la spingeva ad andare cosicché tanto insistette che ottenne il permesso di tornare alla grotta.
Ma prima si munì d’un viatico opportuno: “Fui alla parrocchia a prendere una bottiglia d’acqua benedetta per gettarla alla Visione quando fossi alla grotta, se la vedevo.Arrivate là, ciascuna prese il suo Rosario e ci mettemmo in ginocchio per dirlo. Avevo appena detto la prima decina che scorsi la stessa Signora.
Allora mi misi a gettarLe l’acqua benedetta dicendoLe, se veniva da parte di Dio di restare, se no di andarsene;e mi affrettavo sempre a gettargliene.
Si mise a sorridere, a inchinarsi e più io annaffiavo, più sorrideva e piegava la testa e più La vedevo fare quei segni… e allora presa da timore mi affrettavo ad aspergerLa e lo feci finché la bottiglia fu terminata. Quando ebbi finito di recitare il mio Rosario, scomparve.Ecco per la seconda volta.”
Ciò che più colpisce, in questo racconto, e’ la normalità del contatto fra un essere umano e il soprannaturale.
Bernadette dubita, Maria sorride di fronte alle ripetute aspersioni con l’acqua benedetta! Entrambe vivono una dimensione confidenziale e, sia pure con il silenzio, la Vergine si mostra quasi intenerita dall’ equivoco.
Ma veniamo al punto. La meditazione di oggi riguarda la chiamata.
E’ certo che lo Spirito Santo (una costante in queste apparizioni) ispirò nel cuore di Bernadette l’ardente desiderio d’incontrare di nuovo la “bella Signora”.
In seguito la Madonna lo chiederà espressamente alla pastorella di Lourdes;ma, per il momento, possiamo affermare che, col segno e col silenzio, la Madre di Dio viene incontro all’uomo, lo cerca per farsi vedere, per mostrare tutt’intera la luce di Cristo, nella maniera all’uomo stesso più comprensibile.
In questo Maria imita perfettamente Gesù:anche con Lui l’incontro è personale e ci accompagna realmente lungo il cammino della vita.
Un’ultima notazione:Maria ascolta.
Ascolta in silenzio la recita del Rosario, nella prima e nella seconda apparizione.
E questo ci dice dello “stile” della Madre di Dio:prestare ascolto alla preghiera dell’umanità e’ forse la via maestra per comunicare il messaggio di Dio.
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