COSENZA Convalidati gli arresti per otto tifosi del Catanzaro. È giunta questa mattina l’attesa decisione del gip Sara Mazzotta in merito alle misure cautelari eseguite dopo gli scontri con la Polizia avvenuti a Cosenza domenica scorsa. Per due indagati è stato disposto l’obbligo di firma, mentre gli altri sei tornano in libertà ma restano comunque indagati a piede libero.
I supporters sono stati arrestati in flagranza differita ad opera degli uomini della Digos di Cosenza. Per altre persone il pm Domenico Assuma aveva chiesto gli arresti domiciliari, misura invece respinta dal gip.
Le accuse nei confronti dei facinorosi, a vario titolo, sono di resistenza a pubblico ufficiale, devastazione, saccheggio, lesione aggravata, danneggiamento, violenza privata, lancio di materiale pirotecnico, porto d’armi. Le indagini sono coordinate dalle procure di Cosenza e Catanzaro. Gli indagati, al momento, sono in tutto 12. Intanto ieri, il questore di Cosenza Giuseppe Cannizzaro ha emesso 9 provvedimenti Daspo nei confronti di appartenenti alla tifoseria cosentina per un totale di 27 anni.
Ieri, sette degli otto ultras fermati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Sono comparsi dinanzi al gip Sara Mazzotta ed hanno preferito rimanere in silenzio. Solo uno degli ultras rappresentato dall’avvocato Giovanni Merante ha inteso chiarire la propria posizione respingendo le accuse rivolte dagli inquirenti.
Oltre agli scontri tra le forze dell’ordine e i supporters avvenuti fuori dal San Vito-Marulla, pochi minuti dopo la fine del match, resta da chiarire anche la dinamica dei fattacci registrati nei pressi dello svincolo autostradale di Cosenza Nord. Un bus con a bordo alcuni tifosi del Catanzaro, sarebbe stato raggiunto – questo quanto si è appreso – da un fumogeno e un petardo lanciati da alcuni giovani cosentini (in corso di identificazione). La miccia avrebbe innescato la veemente reazione di alcuni facinorosi, che prima nel tentativo di forzare la discesa dal bus avrebbero danneggiato lo stesso mezzo, poi si sarebbero resi protagonisti del lancio di petardi e fumogeni nei pressi del McDonald’s. A consentire la ricostruzione di quanto accaduto, sono stati numerosi video a disposizione della Polizia e consegnati in procura. Una prova che potrebbe fornire una definitiva ricostruzione della guerriglia verificatasi alle 20.20 circa di domenica 3 marzo. (f.benincasa@corrierecal.it)
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