CATANZARO «Con la scomparsa nel silenzio più assoluto del credito d’imposta viene dato un ennesimo colpo di mannaia al Sud che ne va ad azzoppare la possibilità di investire e di crescita per il futuro». Il presidente di Cna Calabria Giovanni Cugliari commenta così la cancellazione dello strumento sugli investimenti nel Mezzogiorno, un tempo elemento prezioso per incentivare la spesa in beni strumentali nuovi. «La promessa di confermarlo anche per il 2024 è stata disattesa, lasciando gli imprenditori del Sud a bocca asciutta – continua il presidente -. Se, infatti, è stato formalmente travasato nelle Zone Economiche Speciali (Zes) e dal 1° marzo 2024 le regioni interessate (Campania, Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna) dovrebbero accedere al sito del ministero Affari Europei, Sud (Zes Sud), per presentare le relative istanze, la realtà è cosa ben diversa».
«Al momento – spiega Cugliari – possono essere presentati solo studi di fattibilità, non vere e proprie istanze di contributi. Le modalità di presentazione delle pratiche e i tempi di accoglimento saranno comunicati in futuro, ma ciò che è certo è che a richiedere il contributo potranno essere solo le aziende che possono investire cifre comprese dai 200mila euro ai 100 milioni di euro».
«Cifre ingombranti per il tessuto della piccola imprenditoria che da anni investe in innovazione alimentando il circolo virtuoso di crescita e produttività e che ora verrà a tavolino escluso, essendo di fatto estremamente difficile sborsare oltre 200mila euro per un solo progetto», denuncia il presidente che chiarisce come al danno si aggiunga la beffa essendo il fondo anche limitato.
«È un duro colpo per il Sud e la Calabria – conclude il presidente di Cna Calabria – che meritano opportunità concrete per crescere e prosperare. Ma al momento, sembra che i marinai delle promesse abbiano fatto naufragio».
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