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l’intervista del Corriere della calabria

De Magistris: «Avevo la fila fuori dall’ufficio, il calabrese non è connivente e omertoso»

L’ex sindaco di Napoli fa capolino a Cosenza. Sull’autonomia manda un messaggio ad Occhiuto: «Compatti sindaci e governatori contro questa legge»

Pubblicato il: 27/03/2024 – 10:42
di Fabio Benincasa
De Magistris: «Avevo la fila fuori dall’ufficio, il calabrese non è connivente e omertoso»

COSENZA «C’è voglia di sinistra». Il titolo del libro di Luigi de Magistris non è solo un auspicio ma come sussurra qualcuno «certi amori sono eterni». L’ex sindaco di Napoli fa capolino a Cosenza, in occasione della presentazione del libro del giornalista Saverio di Giorno ed è l’occasione per ripercorre alcune tappe della sua carriera da magistrato in Calabria. «Io avevo la fila fuori dall’ufficio, il calabrese non è connivente e omertoso. E’ svelto, se sa che il magistrato al quale deve rivolgersi frequenta abitualmente quelli che dovrebbe denunciare, il calabrese non è omertoso ma è furbo. Come hanno visto le inchieste di cui mi occupavo, c’era la fila». DeMa non dimentica la «cacciata» dalla procura e ricorda l’affetto di chi raccolse 100mila firme per dimostrargli vicinanza e stima. La storia è vecchia e l’ex magistrato continua la sua vita, lasciando la magistratura e ripartendo dalla politica. Sindaco di Napoli, candidato presidente della Regione Calabria. L’eterno ritorno in una terra che ama e come sottolinea De Magistris: «mia moglie è calabrese, non parlo il vostro dialetto ma lo capisco benissimo».

Da sindaco deciso a restare «fuori dal sistema», sempre per citare un suo libro, cosa pensa del “caso” Decaro?

«E’ un amministratore bravo, corretto, al di fuori da qualsiasi contesto mafioso. Il tema è che la legge sullo scioglimento dei consigli comunali dà molta discrezionalità e in questo caso però fa un po’ sorridere perché iniziare un accesso che dura mesi quando tra tre mesi non ci sarà più questo consiglio comunale, perché si vota, puzza di operazione maldestra da un punto di vista politico ed istituzionale». C’è una inchiesta. «Non dobbiamo dimenticare che c’è un’inchiesta della procura di Bari molto importante su persone che fanno parte dell’amministrazione a guida Decaro e credo che un errore politico ci sia stato, che non c’entra nulla con lo scioglimento e con l’accesso».
Diverso il tono di De Magistris quando si fa riferimento alla frase pronunciata dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, durante una manifestazione antimafia a Bari. Ha riferito di aver accompagnato l’allora assessore Antonio Decaro, dalla sorella di un boss in seguito ad alcune minacce dovute all’istituzione di una Ztl. «E’ un danno, mi dispiace per lui. L’uscita in piazza di Emiliano è stata davvero infelice e credo che abbia danneggiato Decaro non poco». Intanto la segretaria del Pd Elly Schlein ha annunciato la candidatura alle Europee di Decaro (leggi qui).

E’ giusto pensare ad una revisione della legge sugli scioglimenti?

«Vanno riviste sia la legge Severino che la legge sullo scioglimento che hanno in sé delle cose giuste, ma degli eccessi preoccupanti. Ci spieghi meglio. «La Severino arriva a colpire alcune volte in maniera eccessiva chi è coinvolto in indagini e che poi viene completamente scagionato, ma nel frattempo va a sovvertire la volontà popolare». Per l’ex sindaco di Napoli «nel nostro Paese si oscilla come un pendolo. Quando la mafia viene considerata un momento, emergenziale, allora si fanno delle leggi giuste ma non sempre scritte bene. Quando poi c’è il calo di tensione, finisce che si vuole cancellare tutto: l’abuso d’ufficio, le intercettazioni, la legge Severino, la legge sugli scioglimenti. Non si riesce mai a trovare un punto di equilibrio che metta insieme rigore ma anche garanzie».

Autonomia differenziata, il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto è stato chiaro anche con i suoi alleati: servono le garanzie sui Lep

«Roberto Occhiuto è stato critico perché sa perfettamente, come qualsiasi meridionale con onestà intellettuale, che non si può non riconoscere questa legge come un attacco al Sud. Però deve fare di più perché lui si comprende che prova irritazione e fastidio per questa riforma. Se gli amministratori locali e i governatori del Sud e di Centrodestra cominciano a schierarsi contro questa legge, inizia ad essere un problema soprattutto per Fratelli d’Italia, perché sono convinto che all’interno di Fdi ma anche di Forza Italia non sono pochi al Sud quelli che sono contrari. Se non si fa compattezza tra tutti i meridionali questa legge passa».
(f.benincasa@corrierecal.it)

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