La giornata mondiale per l’autismo ci ricorda un modo di essere. L’autismo ha diverse gradazioni ma tantissime volte è compatibile con un modo di vivere normale. Certo, ci vorrebbero azioni più incisive e un rapporto più dialogico con le comunità educanti. Negli Stati Uniti l’autismo non è considerata una malattia ma, appunto, un modo di essere. Ci sono esempi illuminanti anche in Calabria dove però le realtà positive esistono a macchia di leopardo e vanno rese oggettive. C’è un associazionismo importante che si muove e raccoglie tanti frutti. Ci sono calabresi eccellenti come il curatore del nuovo Dsm, Giuseppe Nicolò, che a Roma dirigono strutture altrettanto eccellenti. L’autismo non è “follia”, termine antiscientifico. Così come non lo è ovviamente l’adhd, come non lo sono i disturbi dell’umore, anche con innesti psicotici. Sono cose che mi sono state dette dallo stesso Nicolò, da Donatella Marazziti, da Andrea Balbi, da Stefano Castagnoli, Gaetano Di Mattia, Pietro Ciliberti solo per Fare qualche nome. Per questo è necessario potenziare le reti culturali, adeguare Scuola e lavoro, rendere più forti i percorsi integrativi. La vice presidente della Regione Princi si sta adoperando per questo ma anche il nostro assessore al lavoro, Giovanni Calabrese. Rendiamo l’autismo un modo di essere e lavoriamo tutti insieme per una vera integrazione di bisogni e necessità.
*Vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera
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