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Botricello, la magistrata Manzini ai giovani: «Lo studio rende liberi, la legalità rende liberi»

All’Istituto Professionale Ipssceoa (Alberghiero) di Botricello la presentazione del libro “Semi di legalità – Dodici stelle contro le mafie”

Pubblicato il: 06/04/2024 – 22:25
Botricello, la magistrata Manzini ai giovani: «Lo studio rende liberi, la legalità rende liberi»

BOTRICELLO È stata una mattinata che ha arricchito tutti quella trascorsa all’Istituto Professionale Ipssceoa (Alberghiero) di Botricello. Il Club Lions Cropani, Botricello, Sellia Marina – Medio Jonio, in collaborazione con la dirigente scolastica professoressa Giovanna Moscato, ha organizzato la presentazione del libro “Semi di legalità – Dodici stelle contro le mafie” di Enzo Bubbo.
Sono intervenuti oltre all’autore il Sindaco di Botricello Simone Puccio, il vice Presidente del Lions Club Pietro Zungrone, e il magistrato presso la Procura generale di Catanzaro Marisa Manzini; moderatore il giornalista Luigi Stanizzi. Sala dell’Istituto Professionale gremita da studenti e dalle massime autorità, fra cui il coltissimo parroco Don Rosario Morrone e il comandante della stazione carabinieri di Botricello, maresciallo Davide Lombardo.

L’incontro

Stanizzi ha introdotto il tema e dato subito la parola alla padrona di casa, la professoressa Moscato, la quale ha voluto sottolineare ai ragazzi l’ importanza di eventi come questo che, considerati i temi trattati, sono destinati a lasciare un segno nelle coscienze, ad accendere una fiammella che porti a riflettere su ciò che è bene e ciò che è male, con la speranza, anzi la certezza, che l’esempio di persone come la dottoressa Manzini e degli altri protagonisti del libro, induca a capire che nella vita per cambiare  è necessario studiare ed essere appassionati, perché la passione verso il bene allontana dal crimine.
È stato poi il momento del Sindaco di Botricello, Puccio, il quale oltre a ringraziare la dirigente per il lavoro che svolge e per il suo impegno teso a rendere un’eccellenza l’istituto, ha ringraziato il club Lions per il costante lavoro che promuove sul territorio, per la  presenza fattiva e collaborativa con le istituzioni. Il sindaco Puccio, stimolato dal moderatore, ha preso spunto dalla sua personale vicenda, quella di essere stato oggetto di minacce da parte della criminalità, per spiegare ai ragazzi come davanti ai soprusi che si subiscono l’unica strada possibile è quella della legalità, è proprio quella di applicare le regole ancora con più tenacia e convinzione. Perché solo con il rispetto delle regole e della legge si combatte la criminalità.
È quindi intervenuto il vice presidente del club Lions, l’avvocato Pietro Zungrone, il quale ha sottolineato che la finalità dei Lions è quella di servire e, pertanto, i Lions sono sempre vicini in tutte quelle situazioni in cui è necessario un aiuto nei confronti dei più deboli, e se il motto dei Lions è quello di servire i Lions sono contro ogni forma di criminalità, che ha poco a che vedere con il servizio e l’aiuto al prossimo. Il vice presidente ha poi ringraziato l’autore del libro per il lavoro svolto, e la dottoressa Manzini anche per l’attenzione che ha verso i giovani e la sua missione di parlare ai giovani, soprattutto di criminalità organizzata perché si combatte anche parlandone.
Marisa Manzini ha ricordato il magistrato Emilio Ledonne, protagonista insieme a lei del libro di Bubbo. Ha raccontato quanto a cuore il dottor Ledonne avesse di parlare ai giovani, per far capire quanto sia importante conoscere i valori della legalità. Alla domanda del giornalista Luigi Stanizzi di come sarebbe la Calabria se fosse abitata dai piemontesi, la dottoressa Manzini la con la capacità che la contraddistingue ha risposto che “i calabresi non hanno niente di meno e niente di più dei piemontesi, ma i calabresi hanno qualche problema con lo Stato perché non lo riconoscono. Lo Stato è qui anche oggi, è presente anche in quest’aula dell’Istituto,  e non è un’entità astratta e lontana. Lo Stato è presente qui – ha aggiunto la magistrata che ha anche subito minacce da uno ‘ndranghetista – perché in quest’aula sono  presenti le istituzioni, un magistrato, il sindaco, i professori, il sacerdote, i rappresentanti delle forze dell’ordine, i giornalisti e non per ultimo voi ragazzi che rappresentate i cittadini. E in quanto cittadini, dovete diventare consapevoli attraverso lo studio, alimentando le passioni che allontanano dai disvalori della criminalità. Lo studio rende liberi la legalità rende liberi. Vivere nell’ignoranza ci rende vittime e prede della criminalità”.

I ragazzi dell’istituto di Botricello sono stati invitati dalla dottoressa Manzini a rendersi protagonisti di quel cambio culturale che la Calabria ha bisogno, affinché la bellezza di questa terra possa veramente risplendere. Li ha invitati a non lasciarsi sedurre dai miti effimeri dei social ma a rendersi conto che la vita reale è fatta di altro, di persone che lavorano che si sacrificano anche per gli altri per un mondo migliore.
 Enzo Bubbo, autore del libro, ha esortato  gli studenti “a non lasciarsi irretire dalle mafie perché sono un disastro: minano la convivenza civile e  annullano ogni valore positivo”. Sul giudice Emilio Ledonne il professore di lettere di Petronà ha speso parole di riconoscenza: “Se Semi di Legalità è stato pubblicato, lo devo al Procuratore nazionale antimafia aggiunto anche  Procuratore generale di Bologna,  un preparato e umile  servitore dello Stato. Ho conosciuto Emilio Ledonne a Cropani borgo grazie a Luigi Stanizzi che ha organizzato il premio Mar Jonio, e dal 2003 mi sono  impegnato, insieme ai colleghi docenti, ai Comuni e associazioni,  a fare legalità nelle scuole perché grazie al magistrato Ledonne ho capito che la densità mafiosa in Calabria è molto alta, e la lotta alla criminalità organizzata non può essere delegata solo alle forze dell’ordine. Una chiamata, un’ispirazione, un’ora di lezione come direbbe Massimo Recalcati. Semi di legalità è quindi  la sintesi di quanto realizzato in venti anni di impegno antimafia”.
La dottoressa Manzini infine è stata premiata dal club Lions con un attestato di riconoscimento “Premio legalità”: per il suo impegno come magistrato e per aver testimoniato, attraverso il suo lavoro quotidiano e i risultati raggiunti, il messaggio di una Calabria che vuole vivere e prosperare nella legalità libera dai vincoli della criminalità. Attestato consegnato dal vicepresidente Pietro Zungrone.
Il dibattito è proseguito sempre con l’autore del libro e con gli interventi degli alunni dell’Istituto in presenza o on-line con quelli di Taverna. A chiusura le degustazioni preparate per l’occasione dall’istituto Alberghiero di Botricello.

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