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Scerbo: «Oggi Marcellinara ha più visibilità». Bucarelli: «Mendicino ha enormi potenzialità»

A Telesuonano programmi e progetti dei candidati sindaco dei comuni del Catanzarese e del Cosentino

Pubblicato il: 11/04/2024 – 10:06
Scerbo: «Oggi Marcellinara ha più visibilità». Bucarelli: «Mendicino ha enormi potenzialità»

LAMEZIA TERME Sono tanti i comuni, piccoli, medi e grandi, che l’8 e il 9 giugno prossimi andranno al voto in Calabria. Questa settimana Telesuonano, programma in onda su L’altro Corriere Tv (canale 75), si è occupato di Marcellinara, nella provincia di Catanzaro, e Mendicino, territorio di oltre 9 mila abitanti del Cosentino, entrambi chiamati a una nuova tornata elettorale. Danilo Monteleone e Ugo Floro hanno intervistato il primo cittadino uscente di Marcellinara Vittorio Scerbo e l’ingegnere Irma Bucarelli, candidata alla carica di sindaco di Mendicino.

La terza volta di Vittorio Scerbo a Marcellinara

Vittorio Scerbo si appresta dunque a vivere la terza campagna elettorale, a distanza di dieci anni dalla prima. La recente modifica alla normativa ha consentito infatti ai comuni al di sotto di un determinato numero di abitanti, di dar luogo al terzo mandato. «Dopo gli eventi che si sono succeduti in questa ultima consigliatura – ha spiegato il sindaco –, mi riferisco al periodo del Covid che ha condizionato la nostra quotidianità ma anche quella degli enti con le risorse che siamo riusciti ad intercettare con i bandi ministeriali, ho pensato fosse giusto chiudere un circolo con tutti questi progetti che puntano a dare a Marcellinara una sua attrattività territoriale. Vogliamo portare avanti un progetto che trova il suo culmine in alcune iniziative già avvoate con l’intento di far conoscere Marcellinara». «Quella della candidatura a capitale della cultura – ha ammesso Scerbo – è stata una scelta audace ma anche un’esperienza utile, perché ci ha permesso di confrontarci con altre realtà più grandi. Noi eravamo i più piccoli. Lo scopo era essenzialmente quello di farci conoscere e apprezzare».

Il sindaco Vittorio Scerbo intervistato da Danilo Monteleone e Ugo Floro

Il baratto amministrativo

Amministrare un comune oggi «è difficile – ha affermato Scerbo – perché a volte bisogna trovare delle soluzioni e ingegnarsi nel miglior modo possibile e noi ne abbiamo dato prova in questi anni. Noi siamo stati tra i primi comuni in Calabria ad avere approvato il baratto amministrativo che permetteva ai cittadini di collaborare alla cura dei beni pubblici e nel frattempo avere delle agevolazioni sui tributi, in un momento in cui ci sono dei problemi contingenti dal punto di vista economico. Quindi anche quella è una soluzione, però è chiaro che noi ci scontriamo con delle risorse che sono realmente sottodimensionate. La sfida è quella di far capire che bisogna cercare di dare ai comuni dei servizi per i cittadini che bussano alla porta del sindaco. Se il comune ha gli strumenti adeguati, può rispondere in maniera efficace». Ma conviene fare il baratto tributario? «Conviene soprattutto perché poi il cittadino è libero – ha spiegato il sindaco di Marcellinara – cioè il cittadino ha la volontà anche di dare un qualcosa. Un esempio concreto? La pulizia del verde pubblico, con una riduzione del 40% sulla Tari». Con il sindaco Scerbo si è toccato anche il tema dello spopolamento. Oggi gli abitanti di Marcellinara sono 2.140. «Il punto – ha detto il primo cittadino – riguarda non soltanto l’accoglienza ma anche e soprattutto la capacità di rendere dei servizi che facilitano la qualità di vita. Purtroppo la forza giovane si sposta per l’università. Oggi, rispetto ai cinque anni fa abbiamo cento abitanti in meno che sono dovuti a questo aspetto. Dobbiamo lavorare sulla qualità della vita. L’idea caratterizzante di questi anni è stato cercare di renderci riconoscibili e comunque anche apprezzati da più punti di vista, amministrativo, sociale, culturale, anche perché quella scommessa ambiziosa della candidatura a capitale della cultura ha permesso di far conoscere Marcellinara. Da qualche tempo, soprattutto durante il periodo estivo, arrivano anche persone da fuori».

Green, comunità energetica e Pnrr

Uno dei progetti probabilmente più meritevoli, che ha portato grande visibilità alla comunità di Marcellinara, è stato senza dubbio l’aver puntato molto sul green che ha dato una veste verde al Comune. «Abbiamo costituito la comunità energetica, oltre 70 soci tra comune, cittadini ed imprese. In cosa consiste il progetto? Ci sono dei gruppi, in questo caso sia l’ente che dei privati, che non soltanto autoproducono energia da fonti rinnovabili ma la consumano e nello stesso momento la condividono permettendo un risparmio evidente e contribuendo anche a contrastare l’emergenza relativa al cambiamento climatico. Andiamo ad agire concretamente anche abbassando le bollette. Non a caso abbiamo puntato sull’efficientamento energetico per quanto riguarda la pubblica illuminazione e sui rifiuti». Sul Pnrr, Scerbo ha evidenziato come le idee della sua amministrazione sono sempre partite «dall’analisi del contesto, dai dati si nota che c’è una fascia di popolazione più attiva che si sposta per ragioni economiche e culturali. Siamo quindi andati ad agire sui servizi per la prima infanzia, sulla terza età e l’invecchiamento attivo, con un centro polifunzionale per le famiglie. Tutto questo ci fa ben sperare, ci dà la possibilità di poter mettere il nostro mattoncino nel recupero di quel gap di cui si parla tanto, soprattutto per la spesa sociale, e abbiamo la necessità di fare il meglio possibile in tempi di autonomia differenziata».

Ma quali i punti principali su cui si baserà la campagna elettorale di Scerbo? «Sicuramente il bilancio – ha sottolineato il primo cittadino – e l’azione amministrativa che abbiamo portato avanti sono un punto a favore, a cui segue la necessità di puntare sulle risorse che siamo riusciti a intercettare per investire nel sociale e nell’ambiente. Non perderemo nulla dei soldi che arriveranno. Daremo inoltre la possibilità al cittadino, con una digitalizzazione avanzata di servizi, di interagire facilmente con la macchina amministrativa. Sull’ambiente e soprattutto sui rifiuti noi contiamo di dare una svolta definitiva per quello che riguarda la partecipazione dei cittadini». Per quanto riguarda i rapporti con Catanzaro e Lamezia Terme e la possibilità di costruire un discorso comune legato ai servizi, Scerbo ha precisato come «noi senza infrastrutture e senza mobilità non possiamo discutere di nient’altro. Se un cittadino da Marcellinara non ha la possibilità con il trasporto pubblico di arrivare in una di queste due città direzionali, non abbiamo la possibilità di ragionare su nulla. Nel momento in cui riusciremo a interconnetterci su questo, allora potremo ragionare anche su aspetti che riguardano ad esempio l’università, che può significare andare ad innervare i nostri centri storici».

La nuova sfida di Irma Bucarelli a Mendicino

Da Marcellinara a Mendicino, comune a pochi passi da Cosenza. Qui le elezioni amministrative possono essere considerate una sorta test in cui si misureranno importanti spinte politiche per definire i nuovi equilibri dell’area cosentina. L’ingegnere Irma Bucarelli, forte di un’esperienza amministrativa ben consolidata, ha deciso di scendere in campo per la carica di sindaco di uno dei più grandi comuni delle Serre Cosentine, oltre che per densità abitativa anche per dimensione territoriale. Eppure, nonostante la sua rilevanza, quando si parla di “Grande Cosenza” (o “Città Unica”), il nome di Mendicino non viene mai preso in considerazione. «Mendicino – ha detto Bucarelli – ha una sua grossa potenzialità che è quella di essere, appunto, il comune più grande delle Serre Cosentine, quindi con un suo potenziale. Rivestirà comunque un ruolo rilevante essendo un comune grande, limitrofo alla “Città Unica”. Il suo ruolo lo ha già adesso, rimarrà anche dopo e ci potrebbe essere una potenziale apertura per un’unione futura rispetto ad altri comuni». «In questa competizione elettorale – ha chiarito Bucarelli – non ci sarà un orientamento politico. Io sono di centrodestra, ma nella mia lista, che sarà civica, ci sono rappresentanti di centrodestra, di sinistra e centrosinistra. La mia scelta nasce dall’esperienza fatta fin qui. C’è un percorso dietro di dieci anni, svolto nell’amministrazione comunale, da assessore, con diverse deleghe. Nel corso del tempo abbiamo consolidato dei rapporti importanti con un gruppo consigliare che adesso è con me, siamo quattro consiglieri uscenti che si ripresenteranno e c’è un gruppo civico di persone che insieme a noi stanno lavorando per questo progetto. Persone del territorio, attive nel sociale».

Irma Bucarelli durante l’intervista


Mendicino arriva al voto dopo che la precedente amministrazione è caduta anzitempo. Alle dimissioni del sindaco Antonio Palermo è seguita una fase commissariale. «In quella circostanza – ha spiegato Bucarelli – abbiamo sottolineato delle divergenza sulle linee programmatiche, tra cui soprattutto la fiscalità che è stato il settore che abbiamo attenzionato un po’ di più. Evidentemente non c’era la voglia di tenere insieme le idee, per cui si è arrivati a quella decisione. Sono stati comunque dieci anni per me di intensa attività, di grande operatività, in una amministrazione giovanissima che ha fatto tante cose. Nell’ambito delle mie deleghe credo di aver prodotto molto per il territorio, mi sono concentrata sulle scuole, ho lasciato in mano ai commissari circa 4 milioni di euro di finanziamenti sull’edilizia scolastica, altrettanti prodotti negli anni precedenti. Tutte le scuole sono state adeguate sismicamente: ci sono tre Pnrr attivi, una digitalizzazione per 400 mila euro, insomma c’è una grande produzione. Nonostante qualche neo, ma le mie sono tutte deleghe all’attivo».
Nel dibattito cittadino qualcuno ha già insinuato che il sindaco lo abbia fatto cadere proprio Bucarelli. «No – ha chiarito la diretta interessata – lo ha detto lui probabilmente, appena se n’è andato. Io credo che i cittadini sappiano qual è stato il problema. Come in ogni buona famiglia, ritengo che le divergenze si debbano sciogliere e sviscerare all’interno. C’è chi ha voluto portarle platealmente all’esterno, ha voluto rompere, però io sicuramente non posso rinnegare il mio lavoro».

«Il ruolo di città capofila di Cosenza purtroppo si sente pochissimo»

Al momento dovrebbero essere sei i candidati a sindaco. «Noi stiamo lavorando da due mesi – ha ricordato Irma Bucarelli – siamo già strutturati».
Ma qual è l’idea di città che ha in mente? «Tutto dipende – ha affermato – da quanto voglia hai di impiegare le tue energie per il territorio che amministri. L’idea è quella di un territorio che riparta da sé, con la necessità di una valorizzazione interna, di una partecipazione attiva della comunità. Noi abbiamo tra l’altro un associazionismo importante, con una serie di realtà che ci permettono anche di valorizzare le risorse. Sicuramente è importante lo sviluppo sostenibile, puntando sull’equità ma garantendo anche le fasce più deboli, incentivando le piccole imprese, i commercianti». Bucarelli non ha risparmiato frecciate agli attuali commissari, “colpevoli”, a suo avviso, di aver bandito dei concorsi che vanno ad incidere su alcuni settori tutt’altro che carenti. «C’è un tasso di evasione molto alto – ha proseguito – e purtroppo l’esternalizzazione dei tributi non ha portato i risultati attesi. Era questa la nostra sollecitazione nei confronti dei commissari. Io penso sempre che un indirizzo politico debba essere corretto, regolare ma anche rividibile. Se ti rendi conto che il feedback di ritorno è negativo, devi poter ridurre le tue scelte altrimenti diventa ostinazione».
Ma da Mendicino come viene vista Cosenza? «E’ indubbiamente un riferimento – ha ammesso Bucarelli – per quanto riguarda la vita sociale, soprattutto dei giovani, che danneggia. Dal punto di vista amministrativo ritengo che avere la propria autonomia è sicuramente preferibile. Abbiamo avuto una serie di interventi che erano in compartecipazione con il comune di Cosenza e ci sono stati una serie di finanziamenti per i quali abbiamo dovuto arrancare molto perché i fondi venivano trattenuti dall’ente capofila, non venivano mai erogati ai comuni più piccoli, per cui la dipendenza di per sé a me non piace, l’autonomia sicuramente è preferibile, soprattutto essendo un comune di media dimensione». «In questa fase – ha aggiunto – il ruolo di città madre di Cosenza, di città capofila di comuni limitrofi, purtroppo si sente pochissimo».

«Il turismo dovrà essere un motore trainante»

Ma quali sono per Bucarelli i più importanti punti programmatici rispetto al futuro di Mendicino? «Sicuramente il turismo dovrà essere un motore trainante – ha detto –. Anche l’entroterra ha il suo fascino. Tra le mie deleghe ho avuto l’urbanistica, siamo arrivati alla definizione del piano strutturale comunale definitivo, adesso saremo nella fase dei piani attuativi, quindi come prima cosa si deve puntare sul recupero del centro storico, che per me è un tassello fondamentale. Iniziare a recuperare i mobili del centro storico, pensare ad una vivibilità diversa in quell’area che possa entrare anche in sinergia con il resto del contesto territoriale. Noi abbiamo la seta che è il motore di questo turismo. Intorno ad essa ci sono dei percorsi, delle piccole realtà gestite benissimo. Abbiamo il Museo dinamico della Seta, Palazzo Campagna. Sono nati tanti B&B, c’è l’idea da parte di alcuni imprenditori privati, e su questo la mia volontà è quella di sostenerli pienamente, di far partire anche l’iniziativa dell’albergo diffuso». «Sul piano infrastrutturale – ha continuato Bucarelli – abbiamo degli interventi importanti da fare su alcune strade, delle nuove viabilità da creare che sono già dettagliate nel piano strutturale che potrebbero permettere di velocizzare alcune periferie». (redazione@corrierecal.it)

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