CROTONE L’amministrazione comunale di Crotone ha deciso di ricorrere al tribunale amministrativo regionale della Calabria per ottenere l’annullamento del blocco dei lavori di via Venezia (qui la notizia). E’ stato, infatti, approvato l’impegno di spesa per procedere contro i provvedimenti emessi dalla Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio per le province di Catanzaro e Crotone. Lo scorso mese di dicembre la Soprintendenza, con un proprio provvedimento, aveva disposto “la sospensione dei lavori di smontaggio dell’antica pavimentazione in basole” risalenti all’inizio del 1900 in quanto le attività messe in atto dal Comune “erano state eseguite in assenza della prescritta autorizzazione”. I lavori prevedevano la sostituzione delle basole con sampietrini e la realizzazione di una fioriera nella parte di via Venezia che si immette in piazza Della Resistenza-Corso Vittorio Veneto. Il 15 dicembre la Soprintendenza ha emesso il primo provvedimento di sospensione dei lavori, mentre il 24 gennaio scorso ha emesso un secondo provvedimento che, oltre a confermare il blocco dei lavori, disponeva “l’immediata remissione in pristino dello stato dei luoghi”. Dei due provvedimenti solo il primo ha avuto immediata efficacia: i lavori sono stati subito bloccati. La situazione è stata, quindi, congelata e le attività sono state fermate in attesa di provvedimenti o ripensamenti. In verità subito dopo il blocco si era sparsa la voce che il Comune non avrebbe presentato ricorso contro la Soprintendenza per evitare l’inasprimento dei rapporti con un ufficio che sarà chiamato ad esprimersi su progetti importanti quali l’intervento di riqualificazione di piazza Pitagora i cui lavori, da realizzare con fondi provenienti dalla convenzione con l’Eni, sono stati annunciati per il 2025. Qualche settimana fa c’era preoccupazione. Evidentemente sono stati individuati percorsi che potrebbero aiutare a superare gli eventuali ostacoli. C’è stato, quindi, un ripensamento che ha il sapore del lancio del guanto di sfida alla Soprintendenza. La somma impegnata per conferire l’incarico legale è di 5.171,67 euro.
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