COSENZA Si torna in aula, dinanzi al Tribunale di Cosenza, per il processo nei confronti dell’imputato accusato si essere stato uno degli autori di una rapina a mano armata commessa presso l’ufficio postale di Zumpano, in provincia di Cosenza. Sono stati escussi, il maresciallo Paladini e il brigadiere Minchella che hanno visionato le immagini delle telecamere di videosorveglianza dando poi seguito ad una serie di attività di confronto ai frame catturati e dunque sul presunto riconoscimento del 36enne imputato. Sono emerse alcune incompatibilità rispetto alla presenza di alcuni tatuaggi del presunto responsabile presenti sia sul suo braccio destro che sul sinistro, ed anche al polpaccio ed al collo. Da quanto appreso, il presunto tatuaggio del rapinatore sarebbe posizionato sulla parte destra del collo mentre il 36enne imputato ne avrebbe uno ma sulla parte sinistra. Nel corso dell’udienza sono stati acquisiti i vide ed anche le informazioni del Gps dell’autovettura che poi sarebbe stata vista sul luogo del delitto. La difesa dell’imputato, rappresentata dall’avvocato Cristian Cristiano, ha sollecitato il teste in merito al sequestro di alcuni cellulari e dai quali non emergerebbero elementi di rilevanza ai fini dell’indagine. Inoltre sugli esami svolti sulle fascette apposte ai polsi del direttore delle poste, nella rapina compiuta il 16 settembre 2022, non risulterebbe alcuna traccia di Dna riconducibile al 36enne.
Il 12 novembre 2022, i Carabinieri della Compagnia di Cosenza e Rende hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Cosenza, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un pregiudicato di San Fili, ritenuto uno dei due autori di una rapina a mano armata commessa nell’ufficio postale di Zumpano, il 30 luglio ed il 16 settembre 2022. Per quest’ultima rapina, era stato ritenuto responsabile e tratto in arresto, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, un 25enne pregiudicato di Cosenza. Poi condannato in abbreviato. (f.b.)
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