RENDE «Ciò che non ti aspetti dal Sud, ma che invece esiste. A Cosenza, in Calabria, è nato uno dei tre poli mondiali dell’intelligenza artificiale, una realtà all’avanguardia che proietta la regione, nonostante i suoi atavici ritardi infrastrutturali, verso un futuro innovativo. La prestigiosa società giapponese Ntt Data sta offrendo numerose opportunità di lavoro a giovani neolaureati dell’Università della Calabria, permettendo loro di costruire il proprio futuro nella loro terra d’origine». A scriverlo sul suo profilo facebook è Domenico Iannacone, giornalista e conduttore del programma di Raitre “Che ci faccio qui” che come la scorsa settimana anche domani sera, a partire dalle 21.20, si occuperà di Calabria. Il secondo capitolo del suo viaggio calabrese si chiama “Ti vengo a cercare”. «L’Università della Calabria – evidenzia ancora Iannacone – è un ateneo prestigioso di respiro internazionale che attira studenti e docenti da tutto il mondo. Il prof. Gianluigi Greco è il direttore del Dipartimento di Matematica e Informatica, nonché uno dei massimi esperti di intelligenza artificiale. Oggi quasi tutti i suoi studenti trovano lavoro presso la multinazionale Ntt Data, che ha trasferito proprio in Calabria uno dei tre poli mondiali dell’IA».«Questo – dice il prof. Greco in un video di presentazione della puntata – è un posto dove il 100% dei ragazzi che si laurea lavora subito. E sai qual è un’altra cosa che a me colpisce molto? È lo stipendio, che è il secondo più alto d’Italia. In Calabria tutto ciò ha chiaramente un potere di acquisto superiore, quindi consente di portare una crescita sociale, economica, insomma, crea benessere».
Oltre che dell’Università della Calabria, Iannacone nella puntata di domani, torna anche da Bartolo Mercuri, il piccolo commerciante di mobili della Piana di Gioia Tauro che lo accompagnerà tra i migranti, dentro storie di disagio abitativo e ingiustizia sociale, per mostrare al mondo lo sfruttamento degli ultimi. «In un continuo cambio di registro narrativo – viene sottolineato nel lancio del programma rai – Iannacone ricompone la trama di storie che conducono dentro mondi inaspettati, consegnando uno sguardo che ribalta la percezione comune delle cose».
Spazio poi a Mammola (nel Reggino), ai piedi dell’Aspromonte, dove c’è un luogo che sembra sganciato dal tempo e dallo spazio. «Qui Nik Spatari, artista visionario, sordo, amico di Picasso e Le Corbusier, alla fine degli anni ‘60, insieme alla sua compagna Hiske Maas, fondò, dai ruderi di un vecchio monastero, il Musaba: un museo laboratorio d’arte contemporanea al cui interno è custodito “Il sogno di Giacobbe”, da molti definito la Cappella Sistina della Calabria. Nel 2020, all’età di 91 anni, Nik è mancato. A preservare la sua opera è rimasta Hiske, che continua a cullare il sogno immortale dell’arte. Ciò che sembra ancorato al passato improvvisamente si libera e ci proietta verso il futuro». (f.v.)
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