ROCCELLA JONICA Sono ore di grande apprensione soprattutto per i familiari dei migranti naufragati nello specchio di mare al limite delle aree Sar di competenza della Grecia e dell’Italia a circa 120 miglia dalla Calabria, là dove oltre sessanta migranti risultano dispersi dopo il naufragio della barca a vela sulla quale viaggiavano, causato probabilmente da un guasto a bordo e da un’esplosione. Dopo una giornata convulsa al porto di Roccella nel quale si attendeva l’arrivo di salme in mattina, la Prefettura di Reggio Calabria ha ufficializzato l’arrivo di tre corpi ritrovati in mare e attesi nel porto della Locride poco dopo la mezzanotte.
Le notizie della tragedia e le immagini dei feriti sono arrivate a diversi familiari che si sono messi in contatto con i volontari della Croce Rossa e adesso sono in viaggio verso Roccella Jonica. «Da domani mattina alle 8:00 – ha fatto sapere la Prefettura di Reggio Calabria – sarà attivo presso il Porto delle Grazie di Roccella Jonica un punto informativo per fornire assistenza ai parenti delle persone coinvolte».
Gli undici sopravvissuti, ricoverati negli ospedali di Locri, Polistena, Soverato e Reggio Calabria, presentano ustioni su tutto il corpo e fratture multiple. «Sono immagini che non dimenticheremo mai, sembrava di stare in guerra», raccontano i volontari della Croce Rossa, intervenuti tra i primi. Tra i superstiti c’è anche una bambina di dodici anni ricoverata nella Pediatria di Locri. «Cerca i genitori e la sorellina», ha raccontato Concetta Gioffrè, presidente della Croce Rossa – Comitato Riviera dei Gelsomini. Sul suo corpo ci sono i segni dell’esplosione, ma le sue condizioni sarebbero migliorate. Ancora non sa che la sua famiglia è nell’elenco dei dispersi. Accanto a lei, in queste ore difficili, ci sono il personale medico dell’ospedale e i volontari della Croce Rossa. Non ce l’ha fatta invece una giovane donna, deceduta poco prima di arrivare al porto. «Difficile descrivere quello che ci siamo trovati davanti, per la prima volta in tanti anni di soccorsi – ha dichiarato Gioffrè – abbiamo chiesto il supporto psicologico».
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