SAN LUCA La Commissione antimafia, presieduta da Chiara Colosimo, è arrivata nel comune di San Luca. Oggi verranno svolte le audizioni del sottosegretario all’Interno Wanda Ferro, della prefetta Clara Vaccaro, del questore Salvatore La Rosa, dei comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di finanza generale Cesario Totaro, e generale Maurizio Cintura, e del capo centro Dia colonnello Mario Intelisano; del procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri accompagnato dai procuratori aggiunti Giuseppe Lombardo, Walter Ignazitto, Stefano Musolino, e del procuratore della Repubblica di Locri Giuseppe Casciaro.
Colosimo: «San Luca “mamma” della ‘ndrangheta ma si può cambiare»
«Abbiamo scelto di venire qui proprio a seguito dell’ennesima volta in cui libere elezioni in questo comune non si sono svolte. Abbiamo scelto di farlo all’interno della caserma intitolata al brigadiere Tripodi per cui ringrazio l’Arma dei carabinieri. Ma lo abbiamo fatto anche e soprattutto perché San Luca è ancora la “mamma” della ‘ndrangheta, perché come “mamma” ha dato seguito a tanta colonizzazione criminale. Da qui, dalla relazione della Dia emerge sempre di più, sono partite tante locali tante ‘ndrine che sono arrivate in tutta Italia e perfino in tutto il mondo e da qui noi vogliamo dire, soprattutto ai più giovani, potete cambiare strada, potete cambiare verso e volto anche a questa città». Così la presidente della Commissione antimafia Chiara Colosimo, intervistata da Rainews24, ha spiegato i motivi della visita della Commissione a San Luca. Nel comune non si è votato alle amministrative delle scorse settimane perché non è stata presentata alcuna candidatura a sindaco. Bruno Bartolo, primo cittadino uscente, in carica dal 2019, eletto dopo un periodo di commissariamento dell’ente proprio per mancate elezioni a causa dell’assenza di candidati, ha infatti deciso di non ripresentarsi. «Comune prigioniero di lotte tra clan? Non è un problema solo di questo comune – ha aggiunto Colosimo – è un problema di tutto il territorio che possiamo far rientrare nel mandamento di questa zona. Noi sappiamo che la ‘ndrangheta ha una struttura verticistica molto rigida ma anche un’autonomia locale molto importante e dobbiamo andare a inserirci, anche raccontando e facendo l’alternativa. Siamo qui per ascoltare ma soprattutto, domani, per proporre di più per combattere questo cancro della nostra nazione».
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