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Sanità

Nuovo pronto soccorso di Crotone, ancora in alto mare

Il commissario dell’Asp, Antonio Brambilla, pensava di avere la disponibilità dei nuovi spazi per la scorsa primavera

Pubblicato il: 09/07/2024 – 11:45
di Gaetano Megna
Nuovo pronto soccorso di Crotone, ancora in alto mare

CROTONE Il nuovo pronto soccorso dell’ospedale di Crotone come la tele di Penelope. A perderci la faccia sono stati diversi commissari dell’Azienda sanitaria provinciale che, al momento del loro insediamento, hanno annunciato la probabile data di consegna. Nel passato ci sono stati anche ostacoli imprevedibili (resti archeologici e scorie di lavorazioni industriali nel sito), ma quei blocchi sono stati risolti e per questo oggi diventa difficile comprendere perché non si arriva alla consegna della struttura. Anche l’attuale commissario dell’Azienda sanitaria provinciale, Antonio Brambilla, ha annunciato una sua data per la fine dei lavori. Pensava di avere la disponibilità del nuovo pronto soccorso per la scorsa primavera. Non è accaduto e, nel frattempo, se né andata anche la prima decade di luglio e il pronto soccorso nuovo rimane un sogno da realizzare. C’è sfiducia e qualcuno ironicamente dice che la nuova struttura non sarà disponibile nemmeno per il prossimo Natale, anche se come data di consegna viene indicata la fine di questo mese. Nel frattempo, gli operatori dell’ospedale di Crotone e l’utenza devono arrangiarsi con la vecchia ed inadeguata struttura del pronto soccorso, che era stato realizzato in emergenza negli anni Novanta. Anche allora si parlava di emergenza, anche se la situazione non era minimamente paragonabile a quella attuale. Il pronto soccorso provvisorio, inaurato negli anni Novanta, era stato pensato per un periodo transitorio e sono passati oltre 30 anni ed è ancora lì. Storie ordinarie di una Calabria che pensa sempre ad arrangiarsi e non si pone il problema della sofferenza dell’utenza, che si reca in ospedale per avere risposte e, invece, viene abbandonato per ore ed ore in squallidi corridoi, dove il malato non ha nemmeno una sedia per sedersi. Purtroppo, il pronto soccorso non è l’unico neo dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Crotone.

Un’altra storia infinita è quella della realizzazione dell’Emodinamica. Anche questa importante Unità operativa è stata annunciata da tempo. Oltre l’annuncio non c’è nulla che si vede. L’atto aziendale non si capisce quando sarà pronto e l’Unità operativa di cardiologia è ancora ospitata al sesto piano dell’ospedale. Anche questo reparto è stato “temporaneamente” trasferito al sesto piano dal piano terrà, dove era allocato prima dello scoppio dell’epidemia del Covid. Ora il Covid è stato declassato e il reparto di cardiologia è sempre al sesto piano, dove appunto è stato spostato “temporaneamente”. Per realizzare l’emodinamica occorre approvare l’atto aziendale e predisporre la struttura al piano terra dove ancora c’è il reparto Covid. Il primo atto da fare è quello di approvare il progetto per avviare i lavori. Secondo quanto riferito, la gara per l’adeguamento della struttura non è stata ancora espletata. “Campa cavallo che l’erba cresce”. Emodinamica sembra avere imboccato la stessa via irta di ostacoli del pronto soccorso, nonostante siano state già individuate le figure professionali a cui affidare il servizio. Al “San Giovanni di Dio”, poi, non si ferma la fuga dei medici verso altri ospedali pubblici e privati. L’ultima perdita è un nefrologo A. C., che si è dimesso dall’ospedale di Crotone per traferirsi presso una struttura privata in Campania. A. C. è considerato una perdita importante da parte dei malati di reni, perché era accreditato come un professionista molto capace. In cambio arrivano i medici cubani che sono disponibili a prestare la loro attività anche se i turni sono asfissiati e la carriera non viene garantita. Qualcuno bisbiglia che i medici cubani non hanno gli stessi parametri professionali dei medici italiani. Meno male che si sono altrimenti i pazienti sarebbero dovuti andare agli ospedali di Catanzaro e Cosenza anche per un semplice malore. Qualche buona notizia arriva. Negli ultimi giorni sono stati assunti quattro specializzandi in pediatria: tre del terzo anno e una del quarto. L’emergenza c’è e non ci sono a disposizione figure professionali che hanno completato la formazione. “Questa è la creta per realizzare i santi”. È un modo di dire crotonese coniato al tempo in cui i santini del presepe venivano realizzati a livello familiare.

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