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‘Ndrangheta e scommesse online, confiscati beni per 700mila euro ad un imprenditore – NOME

L’uomo è imputato nel processo nato dall’inchiesta “Galassia”. Nel mirino la raccolta attraverso importanti bookmakers esteri in Austria e Malta

Pubblicato il: 01/08/2024 – 9:36
‘Ndrangheta e scommesse online, confiscati beni per 700mila euro ad un imprenditore – NOME

REGGIO CALABRIA Beni per un valore complessivo stimato in circa 700 mila euro sono stati confiscati all’imprenditore di Gioia Tauro, Santo Furfaro, di 58 anni, con radicati interessi nel centro Italia, attivo nel settore dei giochi e delle scommesse on line.
Si tratta di un provvedimento, eseguito dai Finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria e dello S.C.I.C.O. di Roma, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, guidata da Giovanni Bombardieri, in esecuzione ad un provvedimento, emesso dal locale Tribunale.  Eseguito dalle fiamme gialle, il provvedimento riguarda l’intero compendio aziendale di una ditta individuale e due società, tutte operanti nel settore della gestione e manutenzione degli apparecchi da gioco, nonché di 15 terreni situati in provincia di Arezzo. Beni che erano stati sequestrati nel gennaio 2023.

Le indagini

Nel mirino, l’illecita raccolta di scommesse on-line, attraverso importanti bookmakers esteri con sede in Austria e Malta, che avrebbero operato in contatto con la ‘ndrangheta. In particolare, secondo quanto emerso dalle indagini ancora in corso, l’organizzazione criminale avrebbe offerto una sorta di “protezione ambientale” all’impresa di gaming, consentendo l’espansione sul territorio di punti di distribuzione e garantendo, con l’intimidazione, il recupero dei crediti di gioco. Di contro, la stessa organizzazione avrebbe ottenuto una contropartita monetaria, infiltrandosi nelle imprese, godendo di un canale privilegiato per la ripulitura del denaro sporco, lucrando sugli utili e inserendo propri esponenti nella rete commerciale territoriale. In questo contesto è emersa la figura di Furfaro, che figurerebbe quale capo, promotore ed organizzatore di un’associazione inserita nel descritto sistema illecito, imputato nell’ambito del procedimento penale che ha dato luogo all’ operazione denominata “Galassia”. Per la Procura diretta da Giovanni Bombardieri, anche dopo l’adozione dei primi provvedimenti giudiziari a suo carico, l’imprenditore di Gioia Tauro avrebbe continuato a svolgere la propria attività imprenditoriale nel settore delle scommesse on line, rigenerandosi dal punto di vista imprenditoriale attraverso la costituzione di nuove entità giuridiche nella formale titolarità dei suoi prossimi congiunti. Così facendo, attraverso un complesso sistema di ramificazioni societarie, Furfaro, secondo l’accusa, avrebbe continuato ad intrattenere rapporti commerciali, traendone profitti, con le società oggi confiscate. Gli accertamenti, inoltre, hanno consentito di rilevare come l’imprenditore, senza disporre di idonee lecite risorse finanziarie, avesse effettuato rilevanti acquisizioni immobiliari. (redazione@corrierecal.it)

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