Pd, Grandinetti: «A Lamezia niente fughe in avanti. Documento inopportuno»

LAMEZIA TERME Il documento diffuso dagli oltre 300 iscritti del Partito democratico lametino contro il segretario cittadino Gennarino Masi (di cui si chiedono le dimissioni) dopo l’assemblea di ieri 7 agosto, inizia a provocare le prime reazioni nel mondo politico cittadino. Il presidente del Pd di Lamezia Terme Francesco Grandinetti interviene duramente sulla querelle. «Pur mantenendo ancora un atteggiamento tendente  all’unità del partito – afferma – mi sento però  di dire che ritengo irrispettoso nei confronti del segretario provinciale Domenico Giampà che ha autorevolmente partecipato all’assemblea, fughe in avanti con comunicati che nulla hanno che vedere con chi vuole l’unità. Da presidente ho sentito tutti e non solo con le orecchie, ma anche con la sensibilità di chi sa vedere oltre le parole e ho ben chiara la situazione».
Nel documento dei rivoltosi (prima firmataria Amalia Bruni) si chiede il commissariamento del partito ai segretari regionali e provinciali del partito Irto e Giampà, soprattutto in considerazione delle elezioni amministrative che si terranno a Lamezia la prossima primavera.
«In conclusione della serata – spiega Grandinetti – ho attentamente ascoltato quanto ha detto il segretario Giampà che ringrazio per il suo equilibrio dimostrato in assemblea e per la sua determinazione ad andare oltre le divisioni e pertanto ogni altra “nota” scritta e inviata alla stampa è superflua e inopportuna».

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