Oggi, 24 agosto 2024, nel giorno in cui avranno luogo presso la Chiesa di San Michele Arcangelo di Isca Sullo Jonio i funerali di Raffaele Varano, il 28enne che ha perso la vita lo scorso 21 agosto sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria, l’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” rende noto di aver presentato presso la Stazione della Benemerita Arma dei Carabinieri di Corigliano-Rossano una denuncia nei confronti dell’Ente proprietario e/o gestore del chilometro 157+200 della strada Statale 106. Firmatari della denuncia il Presidente e responsabile legale Leonardo Caligiuri ed il Direttore Operativo Fabio Pugliese.
L’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ha già comunicato la volontà di volersi costituire parte civile nel processo penale dopo aver ottenuto il consenso dei Familiari di Raffale Varano ma oggi si è recata presso la Stazione della Benemerita Arma dei Carabinieri di Corigliano-Rossano per una denuncia per omicidio stradale colposo in concorso che «si è resa necessaria a fronte di diverse comunicazioni ricevute tramite e-mail da molti cittadini nelle giornate del 22 e del 23 agosto e nelle quali sono emersi fatti e prove circostanziate che evidenziano ulteriori gravissime responsabilità dovute all’inadempienza dell’Ente proprietario e/o gestore del chilometro 157+200 della strada Statale 106». Ben 12 pagine, quelle presentate dall’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” agli uomini dell’Arma dei Carabinieri di Corigliano-Rossano che hanno accolto i volontari di un sodalizio che da anni si batte per una Statale 106 più sicura e moderna.
«Abbiamo voluto onorare la memoria di Raffaele Varano – afferma Leonardo Caligiuri, Presidente dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – nel giorno dei suoi funerali recandoci in caserma e denunciando quanto abbiamo appreso negli ultimi due giorni. È veramente incredibile la gravità dei fatti circostanziati che abbiamo avuto modo di raccogliere e che confermano ulteriormente la nostra volontà di costituirci parte civile nel processo penale. Quella di Raffaele è una morte che si poteva evitare? Probabilmente si, se anche chi doveva fare il proprio dovere non avesse mancato di farlo. Questo – conclude il Presidente Caligiuri – ci lascia ancor più addolorati ed affranti ma anche più determinati nella nostra volontà di ricercare la verità dei fatti. Lo dobbiamo a Raffaele, alla sua fidanzata che ancora oggi lotta tra la vita e la morte, alla Famiglia Varano ma anche e, soprattutto, a tutte le vittime della strada Statale 106». «L’incredibile coraggio dei cittadini – continua il Direttore Operativo Fabio Pugliese – questa volta ha veramente fatto la differenza. Il senso civico ha superato l’omertà e ci ha consentito di raccogliere fatti e prove circostanziate che evidenziano anche le responsabilità dell’Ente proprietario e/o gestore del chilometro 157+200 della strada Statale 106. Questo – conclude il Direttore Operativo – aldilà di tutto è già una grande vittoria: perché se i cittadini ci aiutano e denunciano alla nostra Organizzazione di Volontariato le inadempienze e le irresponsabilità di chi deve garantire sicurezza sulla Statale 106 può iniziare una vera rivoluzione culturale che sicuramente determinerà un cambiamento positivo sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria».
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