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Guccione: «De Salazar è il becchino dell’Annunziata»

Sit-in per un cambio di passo sulla gestione dell’ospedale. Serpeggia un dubbio tra i militanti: «Dove sono i consiglieri regionali del Pd?»

Pubblicato il: 02/09/2024 – 11:51
di Eugenio Furia
Guccione: «De Salazar è il becchino dell’Annunziata»

COSENZA Molto partito, pochi cittadini. Fischietti, volantinaggio e slogan al megafono stamattina davanti all’ingresso dell’ospedale civile dell’Annunziata per chiedere al presidente Roberto Occhiuto, commissario ad acta, un cambio di passo o le dimissioni. «Subito assunzioni e posti letto, basta con le inaugurazioni farlocche» hanno rilanciato gli iscritti al Pd. «Quelle di Zanolini (primario di radiologia, ndr) potrebbero non essere le ultime dimissioni» ha detto Carlo Guccione. «Dove sono finiti i 360 milioni del nuovo ospedale, e soprattutto dove e quando si farà?» hanno chiesto i democratici cosentini. Il sindaco Franz Caruso ha mandato una lettera.

La protesta

Il sit-in – ha spiegato Guccione – è stato «organizzato per dire sostanzialmente basta con tutto quello che sta accadendo all’ospedale. Abbiamo visto gli allagamenti, abbiamo visto le dimissioni, abbiamo visto l’inaugurazione di un pronto soccorso che in realtà è andato subito in difficoltà». Quali sono le idee del Pd, le soluzioni e le proposte? «Le proposte del Partito democratico sono chiare – risponde Guccione – anzitutto attivare subito i 300 posti letto che mancano all’Annunziata: su 730 posti letto attrezzati oltre dieci anni fa solo 425 sono attivi. Quindi c’è gente che con la prognosi e la diagnosi sosta in pronto soccorso giorni, settimane per essere poi essere portata in reparto».

Il tema assunzioni

Per quanto riguarda le assunzioni, «bisogna sbloccare quelle già previste per l’Annunziata e che non si fanno, assorbire tutta la graduatoria degli Oss, ma quello che più ci preoccupa – aggiunge Guccione – è una gestione inconcludente che rischia di portare alla chiusura di intere parti dell’ospedale di Cosenza, mentre le migliori intelligenze se ne vanno via. Basta con le bugie di Salazar».
È «chiaro», per il componente della direzione nazionale del Pd, «che la vicenda di Zanolini dimostra come le bugie hanno le gambe corte. Il dottor Zanolini non è stato trattenuto dal direttore generale, il quale anzi ha fatto in modo che Zanolini si dimettesse, perché poteva rimanere fino al 2027, come è stato ricostruito».
Sull’hub regionale, Guccione si è detto «molto preoccupato. De Salazar, che è stato rinominato da Occhiuto, sta facendo il becchino dell’Annunziata. Forse anche perché l’ultimo incarico che ha avuto è stato quello di dirigere gli uffici cimiteriali di Roma. Ora c’è bisogno di una svolta, Occhiuto si assuma le sue responsabilità, l’Annunziata è un perno fondamentale del sistema ospedaliero calabrese. Ma manca la volontà politica, mentre il coinvolgimento dell’università non è sufficiente per portare questi ospedali a condizioni accettabili, per adesso è solo un presupposto: l’azienda ospedaliera universitaria non è fondamentale, e anche se si sta lavorando a un percorso di realizzazione della Facoltà di Medicina e dell’azienda universitaria ospedaliera, noi pensiamo che vada rafforzato oggi il presidio ospedaliero di Cosenza: solo attraverso il rafforzamento dell’Annunziata queste due questioni, la facoltà di medicina e l’azienda ospedaliera universitaria, possono realizzarsi appieno».

«Gestione autoritaria e inconcludente»

Tornando alla dirigenza dell’Ao cosentina, Guccione parla di un «malessere dovuto alla gestione autoritaria e inconcludente del direttore generale di Salazar. che non conosce Cosenza e la Calabria e pretende, attraverso atti autoritari, di gestire il personale. C’è un organismo che dà la valutazione del personale, un organismo composto da rappresentanti sindacali, ma queste valutazioni sono state arbitrariamente modificate da De Salazar rispetto al personale. Il nuovo primario del pronto soccorso all’inaugurazione della nuova ala era stato presentato come la panacea di tutti i problemi – conclude Guccione – se ne è andato dopo 25 giorni, in contrasto con De Salazar, quindi vuol dire che ci sono incapacità nella fase della gestione dell’azienda ospedaliera». Alla fine serpeggia un dubbio tra i militanti: «Ma dove sono i consiglieri regionali del Pd?». (e.furia@corrierecal.it)

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