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Narcotraffico e ‘ndrangheta: la coca dal Sudamerica, i soldi del “mediatore” cinese in Colombia

Un cinese residente a Milano tra i protagonisti di un affare condotto all’ombra delle ‘ndrine in Liguria. Dai “token” al pagamento a “specchietto”

Pubblicato il: 03/09/2024 – 6:55
di Giorgio Curcio
Narcotraffico e ‘ndrangheta: la coca dal Sudamerica, i soldi del “mediatore” cinese in Colombia

LAMEZIA TERME «Fu fatto il pagamento a dei cinesi in Italia e immediatamente ritirai il contante a Bogotà: il metodo si chiama a specchietto. Inoltre, è possibile che il denaro venga corrisposto anche dopo qualche giorno dal pagamento fatto in Italia. I più affidabili in questo genere di affari sono i cinesi che prendono per le operazioni dal 5% (se il taglio è di 500 euro) al 7, 8% (se il taglio è più piccolo)».
È dall’inchiesta della Distrettuale antimafia di Genova sui traffici di droga – ingenti – tra l’Italia e il Sudamerica che gli inquirenti hanno ricostruito da un lato la presenza della ‘ndrangheta negli affari legati al narcotraffico anche dal territorio ligure e in particolare i legami con i Bellocco. Dall’altro, invece, hanno rimarcato come già accaduto in altre inchieste, come ad esempio quelle della Dda di Roma, il ruolo “nell’ombra” di alcuni soggetti di nazionalità cinese.

Le chat decriptate

Nell’inchiesta del capoluogo ligure, ad esempio, viene ricostruito un episodio significativo. Attraverso le chat “decriptate” dalla nota piattaforma Sky Ecc e da Signal, gli inquirenti avevano ricostruito rotte, contatti e affari lungo l’asse che, dall’Italia e l’Europa portava dritti in Sudamerica. C’è, ad esempio, un soggetto con il nickname “CAV” che, durante la trattativa con soggetti calabresi a Genova, è particolarmente attivo nella preparazione del carico di droga: 10 chilogrammi di cocaina destinati a Gabriele Puleo, già detenuto nel carcere di Marassi, a Genova, facenti parte di un carico maggiore, pari a 21 chilogrammi proveniente dal Sudamerica. La vicenda ha inizio con i messaggi del 7 maggio del 2022. Al centro del dialogo, la possibilità dell’invio di stupefacente su una nave in partenza da Santo Domingo il 15 maggio 2022 con arrivo a Genova il 29 dello stesso mese. Tuttavia, tale modalità veniva presto abbandonata, prediligendosi l’alternativa di far arrivare lo stupefacente via aerea con destinazione aeroporto di Amsterdam.  

Il carico pronto

Una opportunità che avrebbe suscitato l’interesse proprio di Puleo, pronto ad investire immediatamente il suo denaro nell’operazione, «chiedendo nel contempo all’organizzazione riscontro dell’immediata disponibilità dello stupefacente», scrive il gip nell’ordinanza.  L’affare prende il via e, come si evince dalle chat, il 20 maggio 2022 “CAV” invia un video in cui venivano mostrati un telefono che indicava le ore 7:07 del 19 maggio, il quotidiano “Portafolio” del 19.05.2022, un foglio con la scritta «para: X Versace GGG 19-05-22», una persona che inseriva dei panetti rettangolari in due sacche blu, che poi venivano a loro volta posti in una scatola di cartone e ricoperti di fiori recisi; uno dei panetti presentava un evidente rigonfiamento ragionevolmente dovuto all’inserimento di un localizzatore GPS. Dalle chat si evince altresì che dal prezzo pattuito andavano sottratti 50.000 euro già corrisposti per la precedente importazione.

Il cinese mediatore

All’accordo, dunque, seguiva il versamento di 36.500 euro, soldi consegnati ad un cittadino cinese coinvolto nell’affare e nell’inchiesta della Dda. E così, seguendo le esatte istruzioni di “CAV”, l’intermediario fa siglare una banconota di riconoscimento – nota come token – dal cittadino cinese, e poi trasmette la fotografia siglata allo stesso “CAV”, a riprova della conclusione della transazione. Il soggetto di nazionalità cinese individuato dagli inquirenti avrebbe quindi fornito un «contributo essenziale al buon esito dell’operazione» trasferendo molto probabilmente in Colombia la somma di denaro ricevuta e indicato da “CAV” quale persona a cui consegnare il denaro. L’indirizzo fornito, inoltre, corrisponde ad un’autorimessa lavaggio recante insegna in lingua cinese e, durante i servizi di appostamento, il soggetto cinese è stato individuato proprio mentre si avvicina all’auto, una BMW, del mediatore. All’uomo, inoltre, è contestato anche il reato di attività finanziaria abusiva, in merito alle modalità illecite della transazione, connessa al trasferimento di somme costituenti quota parte del corrispettivo di una partita di cocaina.
Il cinese, inoltre, sarebbe stato in contatto diretto con gli esponenti dell’organizzazione dei narcotrafficanti e ben informato sui tempi e le modalità della consegna del denaro da trasferire, poi, in Colombia. Soldi che servivano ad acquistare lo stupefacente. (g.curcio@corrierecal.it)

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