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“Lingua blu”, le organizzazioni agricole: risorse per bloccare l’epidemia e risarcire gli allevatori danneggiati

«Intervenire per ristabilire il potenziale zootecnico delle aziende colpite dalla prolungata siccità e dai problemi endemici del comparto»

Pubblicato il: 09/09/2024 – 16:51
“Lingua blu”, le organizzazioni agricole: risorse per bloccare l’epidemia e risarcire gli allevatori danneggiati

«Intervenire immediatamente per fronteggiare l’emergenza e bloccare la diffusione del virus, attuare le misure di prevenzione per mettere al sicuro gli allevamenti non colpiti, stanziare le risorse economiche necessarie a risarcire in tempi brevissimi gli allevatori danneggiati dal virus». Sono queste le richieste che le organizzazioni di produttori agricoli (Confagricoltura – Cia – Coldiretti e Copagri) rivolgono alla Regione Calabria e al Commissario alla Sanità per rispondere all’ennesima emergenza “lingua blu” (blue tongue) che investe ancora una volta la Calabria, in particolare il territorio crotonese.
Sulla base dei dati diffusi dalla sanità veterinaria di Crotone, sarebbero cinquanta i focolai registrati nel territorio crotonese, in particolare nell’area di Isola Capo Rizzuto, con all’incirca 2.000 carcasse destinate alla distruzione mediante interramento in loco con procedure già predisposte ed agevolate dalle ordinanze sindacali (tra l’altro si sollecitano tutti i comuni ad emettere le ordinanze autorizzative e, laddove possibile, si suggerisce di individuare direttamente dal Sindaco dei comuni interessati un sito idoneo dove smaltire tutte le carcasse degli animali infetti). Dall’evolversi della situazione si ritiene che al momento si tratti di dati molto parziali e che vi è la preoccupazione che l’infezione possa interessare un numero molto maggiore di capi.
«Come Ooppaa – scrivono i presidenti regionali Alberto Statti (Confagricoltura Calabria), Franco Aceto (Coldiretti Calabria), Nicodemo Podella (Cia Calabria) e Francesco Macrì (Copagri Calabria) – chiediamo alla Regione e alle istituzioni sanitarie di attuare con la massima urgenza tutte le misure necessarie ad affrontare una situazione che sta danneggiando in maniera sempre più grave gli allevatori calabresi già da tempo alle prese con problematiche legate agli eventi climatici e di sanità veterinaria che hanno interessato il comparto zootecnico del comprensorio».
«Non è possibile, stante l’esperienza e le conoscenze acquisite, che ci si ritrovi per l’ennesima volta a rincorrere soluzioni dell’ultima ora su questioni che andrebbero affrontate in anticipo e in maniera preventiva» evidenziano i massimi rappresentanti delle 4 organizzazioni nell’esprimere preoccupazione per la crescita dei contagi.
Di qui la richiesta al commissario regionale alla Sanità di «mettere in atto tutte le strategie possibili per intervenire negli allevamenti colpiti dalla blue tongue e bloccare la diffusione del virus e si ribadisce l’esigenza di garantire preventivamente e con immediatezza (utilizzando tutti gli strumenti disponibili, a partire dai repellenti antiparassitari e dalla disinfestazione periodica, per eliminare gli insetti vettori in tutti gli allevamenti) al fine di bloccare l’insorgere di ulteriori focolai e la diffusione di nuovi contagi nelle aziende zootecniche. A questo si aggiunge la richiesta di intervenire con celerità con un piano di ristori per le aziende colpite, a partire dalla copertura dei costi di smaltimento delle carcasse. Diventa necessario – ribadiscono Statti, Aceto, Podella e Macrì – che le Istituzioni Regionali, a partire dall’Assessorato all’Agricoltura, si attivino affinché si programmi nell’immediato lo stanziamento di tutte le risorse economiche necessarie al rimborso dei danni subiti dagli allevatori, utilizzando i parametri previsti nelle tabelle Ismea. In ultimo, ad epidemia debellata, vi è la necessità di intervenire finanziariamente per ristabilire il potenziale zootecnico delle aziende duramente colpiti dalla prolungata siccità e dai problemi endemici del comparto», concludono.

Nella foto una riunione tenuta nei giorni scorsi dagli allevatori del Crotonese sull’emergenza “blue tongue”

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