CATANZARO Il Dirigente sindacale Territoriale Csa-Cisal Gianluca Tedesco ha scritto una lettera al presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto per denunciare l’assenza di una fermata degli autobus di linea destinata ai lavoratori “pendolari” della giunta regionale. Tedesco chiede al governatore un incontro. «La situazione – evidenzia – è diventata incresciosa e, con l’arrivo delle prime piogge, lo scenario della scorsa stagione si ripete uguale: quando piove a catinelle, proprio come oggi, l’attesa degli autobus di linea diventa davvero insopportabile, senza una pensilina sotto cui trovare un legittimo riparo. Sono trascorsi oltre otto mesi dal 19 dicembre 2023, quando fu comunicato lo “stop” alla circolazione degli autobus di linea nell’area interna della Cittadella regionale e, da allora, i lavoratori “pendolari” sono costretti ancora ad attendere i bus in mezzo alla strada, sotto ombrelli e cappucci, lungo una semplice striscia di marciapiede e privi di alcun mezzo di protezione dagli agenti atmosferici. Il denunciato disagio, sicuramente, non ha colto di sorpresa l’amministrazione regionale, ragion per cui non è più possibile accettare che, nel frattempo, non siano state studiate delle soluzioni tempestive ed efficaci per risolvere la vexata quaestio». «Purtroppo – prosegue Tedesco – stiamo assistendo ad una situazione che tocca da vicino tutti i lavoratori “pendolari” con il mutare delle stagioni e, dinnanzi a tale circostanza, restiamo interdetti e senza parole. Nonostante il tempo fin qui trascorso, seppure sia stato invocato un miglioramento nei confronti del triste disagio quotidiano, ad oggi, non si sono intravisti spiragli in tale direzione. Voglia, Signor Presidente, raccogliere l’ennesimo nostro grido di allarme e aprire un tavolo di confronto che possa raccogliere la preghiera dei tanti lavoratori “pendolari”, con l’unico obiettivo di trovare una soluzione a questa situazione di estremo disagio. Occorre un cambio di passo netto, una particolare attenzione alla preservazione del valore della dignità umana, atteso che non ci sono in gioco soltanto le migliori condizioni di lavoro dei tanti lavoratori “pendolari” che ormai vivono quotidianamente rassegnati il disagio nell’attesa dell’autobus di linea per fare rientro nelle proprie case, ma la considerazione da parte dell’amministrazione regionale alla quale apparteniamo e di cui siamo fieri e vogliamo continuare ad esserlo».
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