COSENZA Il collaboratore di giustizia cosentino Luca Talarico ha testimoniato in aula a Castrovillari, nel corso del processo scaturito dall’inchiesta denominata “Kossa” – coordinata dalla Dda di Catanzaro. Il pentito, ha risposto alle domande del pm della Distrettuale Alessandro Riello che rappresenta l’accusa. Il pubblico ministero si è soffermato sulla sola figura di uno dei due imputati, Alessandro Arcidiacono. Talarico ha sostanzialmente confermato quanto già dichiarato nei verbali resi dinanzi ai magistrati antimafia. quando ha ammesso di essersi «intestato l’azienda che porta il suo nome in qualità di prestanome della cosca Forastefano, in particolare nella persona di Pasquale Forastefano e Domenico Massa». Sul contratto di affitto datato 7 febbraio 2018, tra l’azienda agricola di Talarico e un’altra famiglia, «Alessandro Arcidiacono (imputato) ne è stato l’ispiratore». Per il pentito, «i Forastefano avrebbero promesso ad Arcidiacono un compenso tra 20 e 30.000 euro per la sua opera nelle trattative». Una transazione, tuttavia, mai avvenuta.
Talarico si era soffermato ancora sulla figura di Arcidiacono: «Domenico Massa e Pasquale Forastefano mi dissero che io dovevo dare conto ad Alessandro Arcidiacono, che era loro uomo, per ogni spesa che avrei dovuto sostenere o scelta di gestione dell’azienda». Nella prossima udienza, proseguirà l’esame del pentito Luca Talarico e il successivo controesame della difesa dell’imputato. Previsto anche l’esame del collaboratore di giustizia in relazione alla posizione di Francesca Intrieri, imputata nel processo celebrato con rito ordinario in corso dinanzi al Tribunale di Castrovillari. La donna per l’accusa sarebbe «partecipe, con un ruolo nevralgico nella perpetrazione delle truffe ai danni dell’Inps e di società di lavoro interinale». (f.b.)
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