La quinta Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura ha indicato all’unanimità Salvatore Curcio a capo della Dda di Catanzaro (con l’astensione di Miele e Carbone M.). L’attuale procuratore di Lamezia Terme succederà a Nicola Gratteri, alla guida della Procura antimafia fino a ottobre 2023 e attualmente procuratore capo della Dda di Napoli. In magistratura dal 1989, Curcio, 60 anni, originario di Soverato, ha iniziato come giudice istruttore e poi gip a Catanzaro, per passare nel 1993 alla Dda del capoluogo calabrese per la quale ha coordinato come sostituto procuratore alcune delle più importanti inchieste sulla ‘ndrangheta e il narcotraffico, tra cui ”Galassia” e ”Decollo”. Dal 2012 ha ricoperto l’incarico di sostituto procuratore generale della Repubblica presso la Corte d’appello di Catanzaro, fino al 2017 quando ha assunto la guida della Procura lametina.
Tra i candidati al vaglio del Csm per la Dda di Catanzaro vi erano anche Alberto Liguori (procuratore di Terni), Gerardo Dominijanni (procuratore generale di Reggio Calabria, già sostituto alla Procura di Catanzaro), Rosa Volpe (procuratore aggiunto di Napoli), Vincenzo Capomolla (procuratore aggiunto di Catanzaro), Giuseppe Lombardo (procuratore aggiunto di Reggio Calabria), Luca Tescaroli (procuratore aggiunto di Firenze), Antonio D’Amato (procuratore aggiunto di Santa Maria Capua Vetere) e Domenico Fiordalisi (consigliere della Corte di Cassazione). La nomina di Curcio dovrà ora ricevere l’ok del Plenum del Csm prima di diventare ufficiale.
La Quinta Commissione del Csm ha deliberato di proporre al plenum all’unanimità come nuovo procuratore di Paola Domenico Fiordalisi, come nuovo presidente del Tribunale di Firenze Angelo Antonio Pezzuti, nuovo procuratore aggiunto di Latina Luigia Spinelli e nuovo presidente di sezione della Corte di Appello di Lecce Carlo Errico. In quinta commissione anche il nuovo procuratore di Cosenza, due voti (Carbone E. e Paolini ) sono andati a Vincenzo Luberto e tre voti (Forziati, Carbone M. e Miele, astenuta Eccher) per Vincenzo Capomolla.
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