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Bonifica Crotone, Errigo: «Entro ottobre al via le operazioni di bonifica. Rifiuti non pericolosi fuori regione»

Le parole del commissario del Sin a “Buongiorno Regione”. «Vogliamo trovare fuori dall’Italia una discarica idonea per i rifiuti pericolosi»

Pubblicato il: 04/10/2024 – 8:16
Bonifica Crotone, Errigo: «Entro ottobre al via le operazioni di bonifica. Rifiuti non pericolosi fuori regione»

CROTONE «Entro il mese di ottobre Eni Rewind deve iniziare le operazioni di bonifica, soprattutto dei rifiuti non pericolosi che sono 507 mila, e poi a seguire anche quelli pericolosi. Noi ci auguriamo in questo lasso di tempo di riuscire a trovare fuori dall’Italia una discarica idonea, faremo di tutto per allontanare questi rifiuti da Crotone, soprattutto per i cittadini che hanno vissuto conseguenze dannose per la salute. Sentiamo un dovere morale nei confronti dei bambini e delle donne che hanno sofferto molto. Io farò di tutto fino alla fine, però a mali estremi, estremi rimedi».Con queste parole il commissario straordinario alla bonifica del Sin di Crotone-Cassano-Cerchiara di Calabria Emilio Errigo è tornato stamattina sull’annoso problema della bonifica di Crotone nel corso dell’appuntamento quotidiano del Tgr Calabria “Buongiorno Regione”. Bisogna comunque ricordare che Eni Rewind ha sempre dichiarato che non esistono altri siti disponibili o idonei ad accogliere i rifiuti pericolosi.
«I rifiuti – ha detto sempre Errigo – sono un milione e 40 mila tonnellate a due passi dal mare. La società incaricata a rimuoverli, Eni Rewind, ha dichiarato dove porterà questi rifiuti che sono 49%, pari a 507 mila non pericolosi. Andranno fuori regione in siti che mi sono stati comunicati. La rimanente quantità, di circa 376 mila tonnellate di rifiuti pericolosi contenenti metalli pesanti, arsenio, zinco, piombo, dovranno essere conferiti in discariche autorizzate. Le discariche autorizzate, purtroppo in Italia non esistono. L’unica idonea in Italia, o tra le più idonee tecnologicamente, guarda caso è a Crotone, una discarica che giornalmente riceve rifiuti pericolosi da ogni parte d’Italia. Ecco perché il governo ci chiede perché non si possano collocare questi rifiuti pericolosi in Calabria».

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