ROMA «Una situazione critica in tutta Italia, ma ancor di più nel Mezzogiorno, in Calabria in particolare». Così ai microfoni del Corriere della Calabria il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, parlando di lavoro precario a margine della presentazione a Roma dell’iniziativa “No ai lavoratori fantasma”: la nuova campagna che lancia la Uil per il contrasto alla precarietà e che fino a maggio dell’anno prossimo farà tappa in tutte le regioni italiane con la “Carovana Uil”. Un tir attrezzato attraverserà il Paese e diventerà luogo di confronto. Il primo appuntamento è fissato per il 17 e 18 ottobre a Bologna. «Nei primi sei mesi dell’anno sono 4,3 milioni i rapporti di lavoro avviati, ma l’80% temporanei, solo il 20% stabili. Ci sono 2 milioni di disoccupati. Nella pubblica amministrazione 450mila dipendenti pubblici hanno un contratto a tempo determinato». Sono i numeri presentati dal segretario generale della Uil in conferenza stampa. «Ma dietro questi numeri – ha aggiunto – ci sono ragazzi e ragazze, giovani, persone di cui preoccuparsi e a cui dare voce, che sono spariti dalla discussione. Se vogliamo pensare al futuro del nostro Paese, dobbiamo pensare al futuro dei nostri giovani. Questa è la realtà con cui il Paese si deve confrontare”. Il leader della Uil ha quindi rilanciato: «L’unico patto che siamo disponibili a sottoscrivere è quello, sul modello della Spagna, per superare i contratti a tempo determinato e lasciarli solo in due casi, per sostituzione e picchi produttivi».
E ai nostri microfoni Bombardieri ha fatto un focus sulla situazione in Calabria: «I numeri ci dicono che nel Mezzogiorno, in Calabria in particolare, i numeri dei disoccupati e dei lavoratori precari crescono e non diminuiscono come nel resto del Paese. Noi paghiamo il fatto che molti giovani dalla nostra Calabria sono costretti a spostarsi per cercare posti di lavoro. E infine vorremmo prima o poi discutere di qual è il modello di sviluppo che utilizziamo in Calabria per lo sviluppo della Calabria e per la crescita dell’occupazione». Dati allarmanti in Calabria sul lavoro precario, ma anche sulle morti sul lavoro, nell’ultimo anno sono state 19. «La strage continua, – ha detto Bombardieri – nonostante il Governo dica che ha varato una serie di misure importanti, i numeri delle tragedie purtroppo dimostrano che quelle misure varate non sono sufficienti da sole. Bisogna intervenire con maggiori ispezioni sul lavoro nero, in Calabria come dappertutto. Bisogna equiparare gli appalti privati agli appalti pubblici, e quindi reinserire la responsabilità del committente e stoppare quella logica inaccettabile degli appalti al massimo ribasso e delle gare al massimo ribasso e degli appalti a cascata».
E infine Bombardieri ha parlato della posizione del sindacato sulla legge dell’Autonomia differenziata, che mette a rischio – secondo il segretario della Uil – settori come lavoro, sanità e istruzione: «Abbiamo sostenuto con grande soddisfazione e con grande successo la raccolta delle firme per il referendum. Pensiamo che in questo Paese le diseguaglianze stiano aumentando, pensiamo che quella legge sia una legge che mette ancora più distanza fra le regioni del Mezzogiorno e le regioni del Nord, su alcuni diritti riconosciuti dalla Costituzione, parliamo di sanità, di istruzione, di lavoro. Su queste cose un sindacato confederale come il nostro non sta in silenzio». (m.ripolo@corrierecal.it)
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
Senza le barriere digitali che impediscono la fruizione libera di notizie, inchieste e approfondimenti. Se approvi il giornalismo senza padroni, abituato a dire la verità, la tua donazione è un aiuto concreto per sostenere le nostre battaglie e quelle dei calabresi.
La tua è una donazione che farà notizia. Grazie
x
x