REGGIO CALABRIA Gli agenti della squadra mobile di Reggio Calabria hanno eseguito una misura cautelare della custodia in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale della città nei confronti di un uomo, fratello della vittima di un omicidio commesso nel Rione Marconi nel maggio del 2023. La vittima, raggiunta da colpi d’arma da fuoco e, poco dopo, era deceduta in ospedale. Secondo gli investigatori, l’omicidio era maturato in un contesto di forti attriti familiari. L’uomo, destinatario della misura, è accusato di tentata estorsione aggravata nei confronti di un noto avvocato del foro di Reggio Calabria, per avere posto in essere nei suoi confronti tutta una serie di condotte, tra le quali l’incendio dell’autovettura a lui in uso. L’obiettivo sarebbe stato costringere il legale a rinunciare al mandato difensivo, sia penale che civile, in favore dell’esecutore materiale dell’omicidio, oltretutto cognato della vittima. Alla base di tali condotte, la volontà dell’uomo di ottenere l’affidamento esclusivo dei figli dell’omicida per la sorella, con pari danno per l’avvocato che avrebbe così perso il diritto al compenso per l’attività svolta, non riuscendo tuttavia nel proprio intento per la ferma decisione di quest’ultimo di non abbandonare il mandato. I poliziotti avrebbero ricostruito, con dovizia di particolari, le dinamiche estorsive poste in essere dall’arrestato, riconosciuto come autore dell’incendio dell’autovettura in uso all’avvocato.
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