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il caso

In pieno centro con un fucile a canne mozze, la polizia di Reggio Calabria esegue due fermi – FOTO

Si tratta di un 19enne gravemente indiziato di ricettazione, detenzione e porto d’armi e di un 49enne, suo possibile fornitore

Pubblicato il: 13/11/2024 – 8:17
In pieno centro con un fucile a canne mozze, la polizia di Reggio Calabria esegue due fermi – FOTO

REGGIO CALABRIA Nella serata del 5 novembre scorso, gli agenti della Polizia di Stato della Sezione Omicidi della Squadra Mobile di Reggio Calabria hanno eseguito il fermo di indiziato di delitto disposto dalla Procura della Repubblica nei confronti di un diciannovenne reggino gravemente indiziato di ricettazione, detenzione e porto di due fucili a canne mozze
Le indagini scaturiscono da un episodio che ha visto protagonista il giovane indagato il quale, armato di fucile a canne mozze, era andato a cercare un uomo presso il suo luogo di lavoro con il chiaro intento di sparargli per un presunto sgarbo subito nei giorni precedenti.

Attesa la gravità della situazione, ed il pericolo che il ragazzo potesse far perdere le proprie tracce, l’Ufficio di Procura reggino ha rapidamente valutato il quadro indiziario delineato dagli investigatori della Squadra Mobile determinandosi per il provvedimento di fermo al fine di intervenire immediatamente sulla grave situazione di pericolo.
Contestualmente, i magistrati hanno disposto la perquisizione dell’abitazione di un altro soggetto individuato dai poliziotti quale possibile fornitore di altri armi al giovane fermato. La perquisizione si è conclusa con il rinvenimento di due pistole, una 9×21 e una cal. 22 con matricola alterata, e diverse munizioni ed il quarantanovenne, per tali motivi, è stato sottoposto a fermo d’iniziativa della polizia giudiziaria.
Entrambi i provvedimenti precautelari sono stati convalidati dal Gip che ha disposto per i due indagati la custodia in carcere come da richiesta del Pubblico Ministero che ha coordinato le indagini. Il procedimento è ancora in fase di indagini preliminari e, pertanto, gli indagati devono essere considerati non colpevoli fino a sentenza passata in giudicato.

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