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Frode fiscale e riciclaggio: indagato anche un lametino

Inchiesta sulla maxi evasione dell’Iva, aggravata dal metodo mafioso. False fatturazioni per 1,3 miliardi di euro

Pubblicato il: 14/11/2024 – 16:31
di Giorgio Curcio
Frode fiscale e riciclaggio: indagato anche un lametino

LAMEZIA TERME C’è anche un lametino fra le 195 persone indagate nella maxinchiesta condotta degli Uffici di Milano e Palermo della Procura Europea (EPPO) contro una presunta associazione per delinquere finalizzata all’evasione dell’IVA intracomunitaria nel commercio di prodotti informatici e al riciclaggio dei relativi profitti, per la quale il gip del Tribunale di Milano ha emesso 47 provvedimenti restrittivi – 34 in carcere 9 agli arresti domiciliari e 4 misure interdittive.

Lamezia e la “Telsud”

Tra gli indagati, dunque, c’è anche Gianluca Bonacci (cl. ’75) di Lamezia Terme. L’imprenditore calabrese è legale rappresentante della “Telsud Srl”. Secondo il gip, infatti, sussistono gravi indizi di colpevolezza, insieme a Marco Mezzatesta (cl. ’73) e Salvatore Grillo (cl. ’86), questi ultimi invece finiti in carcere, perché i tre «avrebbero agito in concorso tra loro, in tempi diversi, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso», si legge nell’ordinanza, «per evadere l’IVA e consentirne l’evasione alle società destinatarie delle fatture e comunque alle società coinvolte nel carosello IVA», in quanto «avrebbero organizzato l’operatività in frode all’IVA indicando per ogni deal le società fornitrici e acquirenti e i relativi prezzi». A questo proposito è chiamata in causa la “Telsud Srl” – azienda con sede legale a Lamezia Terme attiva nel commercio all’ingrosso di apparecchi e materiali telefonici – considerata dal gip «società-filtro di primo livello stabilmente inserita nella frode IVA, emettendo negli anni 2020, 2021, 2022, 2023 fatture per operazioni inesistenti nei confronti di una serie di società.  

Le frodi carosello

L’indagine è il frutto della convergenza di due distinti filoni investigativi originati dai Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria di Varese e Milano con EPPO Milano in tema di frodi carosello, e dalla Polizia di Stato – Squadra Mobile di Palermo e SISCO, con il coordinamento investigativo ed operativo del Servizio Centrale Operativo – e dal Nucleo PEF di Palermo, con EPPO Palermo, nell’ambito del quale emergeva la finalizzazione e partecipazione alla commissione di frodi carosello di esponenti della criminalità organizzata di stampo mafioso e camorristico, gestori di alcune delle filiere di società utilizzate nei circuiti già oggetto di indagine di Milano e incaricati, anche, del rinvestimento dei profitti illeciti. I due procedimenti venivano riuniti, consentendo una eccellente sinergia investigativa grazie alla operatività della Procura Europea sull’intero territorio nazionale, consentendo ai Procuratori Europei Delegati di Milano e Palermo di avanzare unitaria richiesta di applicazione di misure cautelari reali e personali, poi accolta dal gip del Tribunale di Milano.  Imponenti i numeri delle imprese coinvolte nella frode scoperta: 269 missing traders, 55 buffer, 28 società broker e 52 conduit estere, per un volume complessivo di fatture soggettivamene false pari a 1,3 miliardi di euro, nel solo quadriennio 2020-2023. (g.curcio@corrierecal.it)

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