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SUPPLEMENTO D’INDAGINE

Città unica, «occasione storica» o «referendum truffa»? Il confronto tra Occhiuto e Principe – VIDEO

Acceso dibattito tra l’ex sindaco di Cosenza e l’ex primo cittadino di Rende. Scontro anche sui servizi e le visioni politiche

Pubblicato il: 26/11/2024 – 15:25
Città unica, «occasione storica» o «referendum truffa»? Il confronto tra Occhiuto e Principe – VIDEO

LAMEZIA TERME Per alcuni «un’occasione storica», per altri una «lesione dei principi democratici». In attesa del referendum che si svolgerà domenica prossima, prosegue il confronto tra i sostenitori del sì e del no per la fusione dei comuni tra Rende, Cosenza e Castrolibero. Ospiti di Supplemento d’indagine, il formato condotto da Danilo Monteleone in onda su L’altro Corriere Tv (canale 75), a dibattere sul tema in un acceso botta e risposta sono Sandro Principe, già deputato e sindaco di Rende, e Mario Occhiuto, senatore ed ex primo cittadino di Cosenza. Oltre 94 mila persone sono chiamate al voto il primo dicembre per esprimersi sulla dibattuta città unica. «Un referendum truffa» per Principe, tra i promotori del No, anche considerato che l’esito non è vincolante. Per Occhiuto, invece, «un’occasione storica» per i cittadini di raggiungere quella fusione indispensabile per ottenere più rilevanza e più servizi.

Favorevoli o contrari: le motivazioni

«Io non ho una posizione pregiudizialmente contraria» precisa Sandro Principe, che definisce la città unica come «una suggestione». «Gran parte della mia esperienza amministrativa è stata un insieme di opere che guardavano tutta l’area urbana, non solo il territorio di Rende. Due le ragioni principali che portano l’ex deputato riformista a opporsi: «Innanzitutto, perché viene fatta con pressapochismo, senza uno studio o una sperimentazione. Poi perché c’è una lesione terribile di tutti i principi democratici che dovrebbero reggere una comunità. Ma mi rendo conto – attacca Principe – che il centrodestra non è molto attrezzato per osservare questi principi democratici». Di diversa opinione Mario Occhiuto, che in risposta richiama il concetto di area urbana citato da Principe. «Al momento esistono solo confini amministrativi». Sul metodo “da centrodestra”, Occhiuto precisa «che anche altri partiti hanno aderito, proprio perché c’è una convergenza di idee che vedono questa come un’occasione storica per realizzare finalmente la città unica». «Io stesso penso sia un’occasione unica che non possiamo perdere. I cittadini hanno bisogno di più servizi e di una struttura che sia in grado di competere con le altre realtà regionali e nazionali». L’esempio è quello di Corigliano-Rossano, dove la fusione ha consentito di «competere e avere voce in ambito regionale».

Occhiuto_principe_laltro corriere tv

La questione del referendum

Principe critica soprattutto il metodo con cui si vuole «imporre» la fusione. «Un referendum truffa che non rispetta l’autonomia della comunità. Una platea unica in modo tale che il pesce grande, Cosenza in questo caso, si mangi il pesce piccolo» contesta l’ex sindaco di Rende, che poi “punzecchia” Occhiuto: «Se a Rende e Castrolibero vincesse il no, il centrodestra rispetterebbe questa norma popolare?». Nessuna truffa secondo Occhiuto: «Se vince il no, non si farà, perché ha una valenza politica. Ma se anche dovesse vincere di un solo voto il sì, per me la fusione si deve fare. Non c’è differenza tra i cittadini di Rende, Castrolibero e Cosenza, ormai vivono e si spostano senza soluzione di continuità». «Questa equivale a un’annessione» replica Sandro Principe, ma per Occhiuto «l’area ormai è conurbata. Soprattutto i giovani si considerano cittadini di un unico centro».

Lo scontro sui servizi

Ad accendere il dibattito tra i due ex sindaci è anche la questione dei servizi. Se Principe si dice convinto che «siano gestiti ora meglio e pagati meno», per Occhiuto la città unica ne garantirebbe una crescita al netto di minori spese. Per l’ex sindaco di Rende «sono affermazioni di principio, perché non c’è uno studio dietro. Io dico: facciamo da domani l’unione dei comuni, non la fusione. Iniziamo a programmare e sperimentare servizi comuni, poi i cittadini andranno al voto in modo consapevole». L’ex primo cittadino di Rende, parlando di servizi, attacca Occhiuto ricordando che da sindaco «insieme a Giacomo Mancini lanciammo il progetto, finanziato e appaltato, della metropolitana leggera Cosenza Rende, poi è arrivato Occhiuto e ha mandato indietro 160 milioni di euro, smantellando una parte di viale Mancini per fare un parco, tagliando la testa alla metropolitana. Così come la gestione del Comune ha fatto fallire l’Amaco. Ma che credibilità possono avere politici così sul tema della città unica?».

L’ultimo scontro è politico

Occhiuto replica accusando Principe di «dire falsità. Entrambi avevamo chiesto modifiche, poi il progetto è fallito per altri motivi, tra cui l’indagine della Procura di Catanzaro sulle modalità d’appalto e per la ditta andata in amministrazione controllata. Non di certo perché io ero contrario». «Anche l’Amaco è fallita dopo la mia amministrazione, anzi come era arrivata a chiudere anche il bilancio in positivo» continua Occhiuto, che ricorda come il fallimento del collegamento tra Università, Cosenza e Rende e del trasporto pubblico integrato sia da ricondurre anche «all’opposizione del governo di centrosinistra della regione di Oliverio». L’ultimo botta e risposta tra i due ex sindaci è politico: «Oggi non esistono più i partiti, per questo non incide la politica sul tema» afferma Principe. «Oggi esistono le oligarchie che decidono deputati e senatori, non c’è una democrazia interna». «Lui – replica Occhiuto – faceva parte di queste oligarchie, dopo aver gestito il potere per tanti anni adesso fa antipolitica». (redazione@corrierecal.it)

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